Redazionale

Il col. Nicola Nardulli

Il col. Nicola Nardulli

All’avvicinarsi del cambio di stagione ognuno di noi si pone la domanda….cosa ci aspetta. Per questo motivo dal momento che ci approssimiamo alla stagione “inverno”, l’ abbiamo voluto chiedere, per i nostri lettori, al meteorologo Col. Nicola NARDULLI.

  1. Il 21 Dicembre avrà inizio la stagione Inverno, come saranno le giornate di questo periodo, si sente parlare del ritorno di EL NIÑO, di un inverno con neve eccezionale e di un inverno con caldo record; ci vuole spiegare cosa si verificherà ?
  2. Il momento non è troppo lontano: EL NIÑO  che può causare i fenomeni che ha enunciato, è previsto proprio questo inverno;  e per lo più nella versione che noi tecnici, chiamiamo “STRONG”.

Quali saranno le conseguenze per il nostro continente Europa e quindi la nostra Italia?

Purtroppo, e dico “purtroppo” i meteorologi sono divisi in due fazioni contrapposte e quindi il dibattito è rovente. Da una parte gli scienziati che sulla base delle serie storiche di El Niño prevedono un inverno gelido e con neve record in Europa, esattamente, se ricordate, come  negli anni 2001 – 1985  e 1956; dall’altra l’E.C.M.W.F. (European Centre for Medium-Range Weather Forecast), che sulla base di modelli matematici  elaborati dai cervelloni elettronici, prevede un “INVERNO ESTREMAMENTE CALDO”, addirittura, non meravigliatevi, di alcuni gradi sopra la media.

Quindi, di conseguenza, due previsioni opposte.

Sì, vi è una ipotesi di caldo record in Europa. Tuttavia, gentili lettori, l’ECMWF non aveva previsto l’ondata di gelo in Russia che si è verificata in Ottobre. Secondo l’organismo europeo, in Italia da Gennaio a Marzo p.v. le temperature avranno livelli anomali, sopra la media di circa 1 – 2 gradi, con precipitazioni, nella norma a Nord, molto al di sotto della media al centro-sud ed eccezionalmente scarse in Sicilia, dove si prevede una riduzione del 60/80%.

Quindi Colonnello, con la presenza di EL NIÑO avremo conseguenze anche nel resto del mondo?

Sì, affermativo, piogge torrenziali con fenomeni estremi su Equador e Perù, forte siccità in Indonesia e in Australia e California più piovosa, ecco le conseguenze previste a livello mondiale di EL NIÑO,  fenomeno che provoca anomalie sull’andamento climatico.

Ma ci vuole spiegare con più dettaglio cosa è esattamente EL NIÑO?

In climatologia è una oscillazione meridionale, conosciuta meglio con la sigla ENSO (EL NIÑO SOUTHERN OSCILLATION) che è un fenomeno climatico periodico che si verifica nell’ oceano Pacifico centrale nei mesi di Dicembre e Gennaio in media ogni 5 anni, ma con un periodo statisticamente variabile tra i tre e i sette anni.

Alla luce di quanto detto, cosa provoca?

L’ “ENSO”, spiego, è una teleconnessione atmosferica accoppiata ” atmosferica-oceanica”, chiamata EL NIÑO o LA NIÑA, il primo caratterizzato da un riscaldamento e la seconda da un raffreddamento delle correnti dal Pacifico centro-orientale mentre l’ altra è una componente atmosferica, chiamata Oscillazione Meridionale, caratterizzata da cambiamenti dei livelli di pressione nel Pacifico centro-occidentale. Le due componenti sono mutuamente accoppiate e reciprocamente coinvolte: quando è in corso la fase di riscaldamento delle acque (EL NIÑO), la pressione atmosferica del Pacifico occidentale è alta e quando è in corso la fase di raffreddamento delle acque (LA NIÑA), la pressione del  Pacifico occidentale è bassa. lI fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano ad ogni sua manifestazione. L’ effetto diventa a scala globale in quanto riesce a modificare la circolazione atmosferica in tutto il pianeta. Comunque, per deontologia professionale, posso affermare, senza ombra di dubbio, che le cause di tutte queste oscillazioni sono tuttora in fase di studi approfonditi. Per concludere  l’argomento, Vi dico che EL NIÑO è un termine in lingua spagnola che significa “IL BIMBO”, in riferimento al Bambino Gesù, dato che il fenomeno si verifica normalmente durante il periodo natalizio. LA NIÑA, analogamente, sta per “LA BIMBA”.

Ringraziamo il col. Nardulli per il suo esaustivo e interessante intervento che ci aiuta a comprendere meglio fenomeni metereologici complessi.

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