di Andrea G. Laterza

Tra due giorni, il 15 luglio, scadranno i 30 giorni che il Soprintendete alle Belle Arti della Città metropolitana di Bari, dott. Luigi La Rocca, ha dato al Comune di Mola per rispondere in merito ai provvedimenti d’urgenza richiesti per Palazzo Roberti.

Al momento, dal Comune, tutto tace. Non così dai residenti nella zona retrostante allo storico edificio.

Infatti, dopo numerose petizioni indirizzate ai Sindaci e agli Assessori che si sono succeduti nel tempo, tutte inascoltate, ora una rappresentanza degli abitanti delle Vie De Marco e Buttaro si rivolge ad una pluralità di autorità per denunciare sia il pericolo di distacchi di muratura che la grave situazione igienico-sanitaria nella quale sono costretti a vivere, causata dalla presenza di centinaia di colombi che hanno colonizzato Palazzo Roberti e dintorni.

I destinatari sono: il Commissario straordinario del Comune di Mola, il dirigente ASL, il Soprintendente alle Belle Arti, il Procuratore della Repubblica, il dipartimento salute della Regione Puglia, nonché, per conoscenza, l’Associazione culturale “Città Nostra” che, con il sito on line e il giornale, ha portato a conoscenza di un vasto pubblico e della Soprintendenza la drammatica condizione di Palazzo Roberti.

Ricordiamo che dopo il transennamento della facciata posteriore del palazzo per ragioni di sicurezza, nelle vie Buttaro e De Marco, nessun ulteriore provvedimento concreto è stato attuato dalle autorità comunali e, peraltro, al di là delle transenne, non viene neppure assicurata la regolare rimozione del guano che vi ristagna e delle carcasse di volatili.

Come già fatto nel recente passato – con il processo a due Sindaci, a seguito delle denunce dei residenti nella zona delle ville a mare confiscate -, anche in questo caso la Procura della Repubblica potrebbe aprire un’indagine a carico degli amministratori locali, per varie inadempienze connesse alla situazione igienico-sanitaria di Palazzo Roberti e alle possibili ripercussioni sulla salute degli abitanti della zona.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Alcune delle foto allegate alla lettera dai residenti, che testimoniano lo stato di insicurezza per l’incolumità e di degrado della zona:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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