di Andrea G. Laterza
PER IL COMMISSARIO PREFETTIZIO DOTT.SSA SCHETTINI NON CI SONO SOLDI, NEMMENO PER LA BONIFICA IGIENICO-SANITARIA.
Deludente risposta per Palazzo Roberti del Commissario prefettizio dott.ssa Schettini al Soprintendente ai Beni Artistici della Città Metropolitana di Bari.
E’ quanto appare evidente dalla lettera che la dott.ssa Schettini ha inviato il 14 luglio scorso: e che solo ora “Città Nostra” apprende, dopo averne dovuto chiedere copia al Comune, sebbene la nostra associazione culturale avesse originato la segnalazione.
In sostanza, il Comune di Mola risponde che non ci sono soldi neppure per effettuare gli indispensabili provvedimenti d’urgenza.
Evidentemente, nemmeno per eseguire la necessaria e doverosa bonifica igienico-sanitaria dello storico edificio (della quale non si fa neppure cenno!), interamente colonizzato dai colombi che hanno prodotto (e producono incessantemente) quintali di escrementi, che rendono inagibile tutto l’edificio e che espongono i residenti nella zona (in specie delle vie Buttaro, De Marco e Van Westerhout) al pericolo di gravi infezioni.
Tutto questo mentre si illumina la facciata del palazzo, nascondendo lo scempio che si è consumato (e che continua ad aggravarsi) all’interno, dopo almeno 12 anni di assenza di interventi di manutenzione ordinaria: le amministrazioni che si sono succedute dal 2005 non sono neppure riuscite a chiudere le finestre e neppure i vetri rotti sono stati sostituiti, per impedire che la colonizzazione dei volatili diventasse totale.
Gli ultimi lavori, come dimostra la relazione del Capo settore Urbanistica e lavori pubblici ing. Vito Berardi (allegata alla lettera della dott.ssa Schettini), risalgono infatti al 2000 e nel marzo 2002 il palazzo fu esibito nelle sue parti visitabili (piano terra ristrutturato e salone delle feste restaurato) nella “Giornata di primavera” organizzata dal FAI, la prestigiosa fondazione che si occupa della salvaguardia del patrimonio architettonico, artistico e culturale italiano.
Anche la replica del Soprintendente dott. Luigi La Rocca alla lettera della dott.ssa Schettini è deludente.
Infatti, dopo la perentoria lettera del 15 giugno – molto dura nei toni e nella sostanza, e con la quale si invitava il Comune di Mola a rispondere entro 30 giorni, indicando i provvedimenti urgenti presi e da prendere -, ora il Soprintendente si limita a prendere atto della carenza di fondi e auspica l’istituzione di un “tavolo di lavoro” per esaminare un percorso per ridare lustro allo storico edificio.
Davvero troppo poco, tenuto conto che le Soprintendenze, ai sensi del Codice dei Beni culturali (D. Lgs. 42/2004), hanno comunque l’obbligo di sostituirsi alle amministrazioni comunali (e ai proprietari privati) inadempienti, che lasciano degradare i beni artistici sotto vincolo di tutela, in caso di inazione.
Peraltro, la disattivazione della “bomba ecologica”, costituita da quintali di escrementi in fermentazione con le temperature elevatissime di questi giorni, non è stata neppure affrontata dalla ASL che, a fronte delle proteste degli abitanti della zona, non è ancora intervenuta in nessun modo.
Ecco, in ogni caso, la lettera della dott.ssa Schettini, la relazione dell’ing. Berardi che ne è alla base e la replica del Soprintendente dott. Luigi La Rocca:
allego il commento che ho premesso alla condivisione del presente articolo nel gruppo FB ‘Il Periscopio’.
“Lo scambio di missive allegato all’articolo [di Città Nostra] consente di fare alcune considerazioni:
1. La Soprintendenza svolge solo la funzione di ‘Tigre di Carta’, cioè intima, impone, ecc.. cose sulla carta intestata che poi non è in grado di imporre nei fatti.
2. la sintesi fornita dall’ing. Vito Berardi è molto efficace nel riepilogare le sequenza degli interventi e lo stato dei fatti burocratici relativi alla vicenda di Palazzo Roberti.
3. il Commissario Prefettizio ha comunicato che “allo stato, l’Ente versa in una delicata situazione finanziaria che non consente nell’immediatezza di effettuare, con fondi di bilancio, interventi di manutenzione ordinaria sull’immobile”, cioè, tradotto in linguaggio pratico, “non ci sta una lira dal Bilancio e se qualcuno trovasse risorse straordinarie noi il lavoro lo faremmo anche, ma..trovatele voi”. E francamente, non vedo che cosa altro avrebbe potuto rispondere.
4. il ‘tavolo tecnico’ tra Comune e Regione suggerito dal Soprintendente (da non confondersi con il ‘tavolo di lavoro’ oggetto di recenti discussioni) potrebbe essere un fattore di movimento della situazione, visto che proprio dalla Regione e da un suo Assessore è venuta la notizia che i fondi ci sarebbero in abbondanza (almeno finché finirà la baldoria dei Fondi Europei oggi disponibili che vengono vantati per ogni iniziativa pugliese che si legga sui giornali).
Se crolla qualcosa vedremo quale autorità sarà chiamata a rispondere, di Palazzo Roberti, come anche del Porto, se è per questo.
Sarà che siamo del tutto ininfluenti a livello di incidenza nella Politica Regionale, e vengono solo a chiederci voti che noi regaliamo a personaggi che il giorno dopo ci ridono dietro?
Fate un pò voi.”
Va precisato che, come si legge nella lettera della dott.ssa Schettini allegata all’articolo, la Commissaria scrive che le amministrazioni precedenti non hanno accantonato alcun fondo per la manutenzione ordinaria del palazzo: e questo è gravissimo!
Quindi, per la Commissaria non ci sono fondi nemmeno per la bonifica igienico-sanitaria che è la prima e indispensabile cosa da fare.
Diverso discorso è il rifacimento delle facciate, per le quali esiste un finanziamento di 840mila del 2014, il cui progetto però non è stato messo ancora a gara, nonostante siano nel frattempo passati tre anni.
E siccome tra la pubblicazione di un bando gara e l’inizio dei lavori passano anche anni (sempre che non ci siano di mezzo ricorsi di ditte escluse), per le facciate bisognerà attendere… e, in assenza di fondi per la manutenzione ordinaria, anche la bonifica igienico-sanitaria sembra rimandata alle calende greche.
Nel frattempo, Città Nostra non sta con le mani in mano.
Abbiamo appena scritto al competente Dirigente della ASL e, per conoscenza, alla dott.ssa Schettini e alla Procura della Repubblica. Presto pubblicheremo il testo.
Poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità, a cominciare da quegli amministratori che non hanno accantonato somme per la manutenzione ordinaria e che hanno lasciato marcire il palazzo, consentendo la colonizzazione incontrollata dei volatili in ogni ambiente dell’edificio, con un degrado indegno di un paese civile. Ma siamo un paese civile?