di Andrea G. Laterza

Il degrado della ex scuola De Amicis: ovunque finestre con vetri rotti

Il nostro lettore Rocco Zaccaria ci ricorda la situazione disastrosa dell’edificio che ospitava la scuola elementare “De Amicis” di Via Trento.

Un edificio, una volta bellissimo e circondato dal verde, che ha visto crescere numerose generazioni di bambini molesi.

Oggi, giace nel degrado e nell’abbandono più assoluto.

E’ addirittura diventato area di stoccaggio di materiale di risulta e di una parte delle chianche asportate nei lavori del fronte mare.

Città Nostra” ha ricordato più volte come alla chiusura della scuola – avvenuta il 10 febbraio 2010 con ordinanza del Sindaco Nico Berlen, a seguito della constatazione di un pericolo di cedimento strutturale -, non sia seguito alcun piano concreto di recupero né dell’amministrazione Berlen, né di quelle successive Diperna e Di Rutigliano.

Anzi, l’11 gennaio 2015, in una conferenza stampa del Sindaco Diperna, che tracciava un bilancio del suo quinquennio in previsione delle elezioni comunali che si sarebbero tenute di lì a qualche mese, il primo cittadino ebbe a dire che, in base alla perizia effettuata dai tecnici, la De Amicis di Via Trento andava demolita.

Secondo Diperna, in caso di abbattimento, i volumi di quella scuola non si sarebbero però potuti recuperate e sarebbero andati persi: a tal proposito, Diperna pensava ad una variante al PRG per adibire quello spazio a costruzioni private pur contemperandole con le esigenze pubbliche.

Una visione assolutamente non condivisibile: demolire una scuola per cementificare abitazioni private (poi si sa come le “esigenze pubbliche” vengono facilmente aggirate…) contravviene a qualsiasi canone di visione pubblica lungimirante di una città.

E, in ogni caso, che senso ha continuare a costruire palazzine per appartamenti in un paese che vede diminuire la propria popolazione?

Il Sindaco Giangrazio Di Rutigliano, peraltro, si guardò bene dal pronunciarsi sul destino della “De Amicis”… e l’edificio ha continuato a degradare.

Oggi, come testimoniano in parte le foto di Rocco Zaccaria, l’abbandono è totale: vetri rotti, saccheggio sistematico da parte dei vandali di ogni struttura interna, recinzione e muretto esterni cadenti e pericolanti, crescita di erbe infestanti ovunque, animali randagi che vi trovano ricovero, proliferare di ratti e di insetti.

In più, di recente, abitanti della zona hanno notato l’intrusione di persone senza fissa dimora all’interno dell’edificio, segnalando l’episodio alle autorità di pubblica sicurezza.

Insomma, la politica ha deciso di non decidere (oppure di ventilare ipotesi irricevibili, come quella a suo tempo di Diperna): e così lo scempio della scuola “De Amicis” fa parte integrante della lista di edifici pubblici lasciati alla deriva.

Peraltro, l’abbandono della scuola elementare di Via Trento si inscrive all’interno del difficile quadro urbanistico della “Mola Bianca” (la vasta zona che sorge da Piazza degli Eroi verso sud-ovest) edificata a partire dagli inizi del Novecento e caratterizzata inizialmente da un forte insediamento di famiglie di coltivatori diretti (ancora molto presente).

La “Mola Bianca” è praticamente priva di servizi, di attività commerciali, di parcheggi, di verde. Il traffico la strangola: le strette vie sono tutte adibite allo stazionamento delle auto e nessuna attività sociale vi ha sede.

L’assenza di una moderna visione urbanistica legata alle nuove esigenze della popolazione ha relegato questa importante area cittadina a quartiere-dormitorio, a zona di serie B: la città si espande verso Bari e nella “Mola Bianca” vivere è un mortorio, a detta dei residenti che abbiamo ascoltato.

Ecco allora che il destino della scuola “De Amicis” potrebbe segnare un’inversione di tendenza.

Infatti, tenuto conto che nel nostro paese la popolazione scolastica è in continua contrazione, e che il recupero strutturale dell’edificio non sembra praticabile, la demolizione della scuola potrebbe servire a creare strutture sociali.

Si libererebbe così un grande spazio pubblico da destinare in superficie ad un parco a verde attrezzato con, ad esempio, una piscina comunale (della quale Mola è assolutamente carente) e/o un Auditorium con Centro congressi, magari da realizzarsi in project financing. A margine potrebbe forse perfino trovare plausibilità anche una galleria commerciale con punti ristoro, ecc.. Il quartiere così inizierebbe a vivere…

Mentre la superficie sottostante potrebbe essere adibita ad un grande parcheggio interrato, anche su più piani, che servirebbe a decongestionare la zona dalle troppe auto che vi si affastellano in un groviglio di lamiere.

Scuola elementare via Trento, chiusa ed in colpevole abbandono.

Sono idee, proposte, che ci permettiamo di sottoporre all’attenzione delle forze politiche e dei candidati-sindaco che, tra qualche mese, si contenderanno l’amministrazione cittadina, tuttavia con la consapevolezza che la classe dirigente locale non esprime al momento alcuna visione di futuro della città.

In ogni caso, non è mai troppo tardi per voltare pagina e per iniziare ad esprimere scelte di vero sviluppo sociale e di vera civiltà, abbandonando (si spera) le solite logiche di potere e di interessi di gruppo e di cordata.

Muretto esterno e recinzione cadenti e pericolosi

 

 

 

 

Condividi su: