Redazionale

Parti metalliche e bulloni sporgenti sulla pista ciclabile del cavalcaferrovia tra il Cozzetto e Cerulli

Lo scorso 14 agosto abbiamo scritto che i lavori del cavalcaferrovia di collegamento tra Via Paolo VI e Cerulli erano quasi completati.

Nei giorni scorsi, la ditta appaltatrice di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha provveduto alle ultime attività e l’opera sembra essere pronta per il collaudo.

Attualmente è in corso di realizzazione il breve tratto di congiunzione tra il ponte e l’incrocio di Via Paolo VI – Via Nino Rota. Un percorso stradale che nel progetto approvato è a carico del Comune di Mola.

Sembra che la ditta appaltatrice di Rete Ferroviaria Italia (RFI) abbia acconsentito a costruire tale allacciamento viario, sollevando il Comune dall’incombenza dell’indizione di un appalto specifico.

Non è tuttavia ancora chiaro se i costi saranno a carico del Comune o delle Ferrovie.

Intanto, molti dubbi suscitano le finiture della delimitazione tra carreggiata stradale e pista ciclabile.

Pubblichiamo alcune foto, dalle quali si nota come il guard rail che delimita la pista ciclabile abbia materiale metallico (bulloni, placche, ecc.) sporgente e non protetto.

Molti lettori ci hanno chiesto se, a completamento dei lavori, è stata prevista un’adeguata protezione che eviti, in caso di eventuali cadute dei ciclisti (sperando che non accadano mai!), di provocare danni che potrebbero essere anche gravi: si pensi ad esempio, ad un impatto in discesa contro le parti metalliche sporgenti.

Giriamo la legittima domanda all’Ufficio Tecnico Comunale: sarebbe davvero sconcertante se il collaudo non tenesse conto di questi aspetti relativi alla sicurezza dei ciclisti.

 

 

 

 

 

 

 

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