Riceviamo dal sig. Nicola Lucente del Movimento cinque stelle di Mola e pubblichiamo:
ASSEGNATI A MOLA 91 DEI 1600 RICHIEDENTI ASILO POLITICO
Quello che temevamo potrebbe verificarsi.
Nel silenzio ed indifferenza della politica locale, troppo impegnata a dirimere beghe interne, attraverso un provvedimento Prefettizio, verranno assegnati a Mola 91 tra richiedenti asilo politico e rifugiati, la cui accoglienza sarà gestita per sei mesi dalla cooperativa Senis Hospes che si è aggiudicata il bando SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Sia ben chiaro, Noi non abbiamo la presunzione di avere soluzioni al problema e riteniamo che lo stesso, per la sua entità e complessità sia di difficile soluzione (e quelle poche, tutelano interessi privati e di parte), così come non siamo contrari a prescindere all’accoglienza.
Tuttavia riteniamo che nel momento in cui sono disponibili strumenti, iniziative, bandi per concertare con le Istituzioni un minimo di controllo e gestione dell’accoglienza, bisogna perseguirli sino in fondo per il bene di tutti, di chi accoglie e di chi è accolto.
Con questo bando del Ministero degli Interni (pubblicato il 07 Ottobre 2015 e scaduto, tra varie proroghe ad Agosto u.s. ) c’era la possibilità per gli Enti Locali (quindi anche per il Comune di Mola) di attivare una convenzione attraverso cui limitare il numero dei richiedenti asilo a 2,5 x 1000 abitanti (addirittura nella stesura iniziale del bando si parlava di 40 unità per i Comuni con popolazione tra 20.001 e 40.000), ricevendo oltretutto in cambio, anche finanziamenti per i servizi correlati espletati.
Ovviamente la nostra classe politica preparata e lungimirante si è lasciata sfuggire l’ennesima opportunità e dunque quello che Noi temevamo, cioè che nell’indifferenza generale qualcuno potesse decidere di imperio chi, come e quando, si sta manifestando.
Tutta la questione, assieme ad altre, era stata messa da Noi in agenda per un incontro, richiesto da mesi, al Commissario Prefettizio.
Tuttavia il Commissario prefettizio dopo averci accolto una sola volta, sicuramente a causa dei tanti impegni, non ha più ritenuto opportuno soddisfare le nostre successive istanze e richieste di audizione le quali affrontano i non pochi problemi della comunità molese.
Le numerose domande che avremmo voluto fare al commissario prefettizio sono le seguenti e ci permettiamo di renderle pubbliche:
• Cosa ha impedito al comune di Mola di partecipare per tempo al bando SPRAR?
• La cittadinanza di fronte ad un fenomeno che inciderà su essa stessa come dovrà essere informata?
• Quali e quanti alloggi sono stati individuati per la dovuta accoglienza dei 91 richiedenti asilo assegnati a Mola?
• Come verrà espletato il rapporto tra il Comune di Mola e la Senis Hospes (cooperativa con sede a Bari che si è assegnata il bando metropolitano per l’accoglienza di 1600 richiedenti asilo)?
• Quali spese dovrà sostenere il comune di Mola e/o quali somme di denaro saranno assegnate al comune per sostenere la neo condizione imposta?
Non sappiamo se avremo delle risposte, quello che è certo, al momento, è l’ennesimo provvedimento calato dall’alto, senza che la Comunità interessata possa esprimere un parere, pagando ancora una volta l’inerzia della solita classe politica nostrana.
Relativamente alla distribuzione dei migranti nella città metropolitana sul sito della Prefettura si trovano due documenti recenti, entrambi del 10 agosto: la determina che approva la graduatoria definitiva dell’avviso pubblico di gennaio 2017 e un nuovo avviso per ulteriori autorizzazioni (http://www.prefettura.it/bari/news/Bandi_di_gara_e_concorsi-6652713.htm).
Relativamente al primo non c’è alcuna traccia di strutture autorizzate ad aprire nel Comune di Mola (né in quelli di Rutigliano e Noicattaro che insieme con Mola costituivano un lotto unico nel quale sarebbe stato possibile autorizzare complessivamente fino a 200 posti).
Del secondo avviso, il cui termine è scaduto appena l’11 settembre, non sono ancora noti gli esiti; non capisco quindi come si possa affermare che una specifica cooperativa si sia vista aggiudicare 91 posti letto a Mola. Vale forse la pena sottolineare che questo è solo il tetto massimo ammissibile, calcolato in proporzione alla popolazione residente e detratta la capienza delle strutture già insediatesi. Considerando che per fare domanda di aggiudicazione era necessario avere già nelle proprie disponibilità una struttura immediatamente fruibile, dotata di certificato di agibilità e abitabilità e in regola con le norme di salute pubblica,di sicurezza infortunistica e antincendio, e vista anche la capienza minima inderogabile di 21 posti letto, mi vengono in mente solo due strutture che a Mola hanno tali requisiti: un hotel in piena funzione (del quale troverei estremamente implausibile la cessazione improvvisa delle attività) e la Città dei Ragazzi: al di là delle difficoltà a impiegare gli stessi spazi per far convivere ospiti con esigenze diverse (adulti richiedenti asilo e minori affidati), segnalo anche che la retta giornaliera di cui la Città dei Ragazzi beneficia è di 70 euro/giorno per ciascun minore accolto (25.550 euro/anno) e che difficilmente le cifre offerte dalla Prefettura per gli stranieri potrebbero risultare altrettanto allettanti.
Sicuro quindi che tutto questo clamore sia giustificato?