Dopo l’ordinanza di ieri del Commissario prefettizio, che ha disposto l’immediata chiusura e interdizione ad ogni attività di Palazzo Roberti, arrivano i fondi per la bonifica igienico-sanitaria.
Oggi, venerdì 13 ottobre, il Commissario prefettizio dott. Schettini, con delibera n. 89, dichiarata immediatamente eseguibile – ha stanziato – tramite prelievo dal fondo di bilancio di riserva – la somma di € 57.700,00 per eseguire le attività necessarie.
E’ l’ulteriore tassello che il “Comitato per Palazzo Roberti” attendeva dopo l’ordinanza di chiusura e che concretizza, con fondi specifici, l’avvio del risanamento dello storico edificio.
Si aspettano ora gli atti gestionali del Responsabile del Settore Ambiente, il dott. Vito Tanzi, per il conferimento ad una ditta specializzata delle materiali attività di bonifica.
Atti gestionali che non dovrebbero tardare ad arrivare.
Il “Comitato per Palazzo Roberti”, grazie alla propria incisiva azione verso il Comune di Mola e le altre Autorità, può già dichiarare la propria soddisfazione per la rapida evoluzione di una questione, da troppo tempo stagnante.
Ecco la delibera odierna del Commissario straordinario:
L’intervento andava fatto. Vanno prese comunque delle misure per eliminare la causa. Mi spiego meglio, i colombi che si ricoveravano nell’edificio dopo la chiusura delle finestre andranno altrove ad esempio al castello, sulla fontana, sugli alberi, sui condomini, etc.. Io sono dell’idea di limitare il numero dei volatili inibendo la proliferazione attraverso una campagna di sterilizzazione che può essere effettuata con alcuni mangimi specifici. Oramai i colombi sono tantissimi e li si vedono dappertutto. La cosa che ho notato nella deliberazione del commissario è che si è dovuto attingere le risorse per la bonifica dal capitolo dei fondi di riserva. Chi mastica la materia sa benissimo cosa significa questo. Il comune non ha soldi e li reperisce dal capitolo per affrontare le emergenze. Questo capitolo viene utilizzato ad esempio per far fronte alle spese per danni causati dalle calamità naturali. Anche le condizioni precarie di igiene sono importanti. Il comune ha fatto una scelta ed io la rispetto. Fatto stà che aver impegnato una somma così importante (57.700,00 euro) farà di conseguenza adottare ulteriori misure atte a far incassare più soldi al comune come ad esempio l’aumento delle tasse e/o la diminuzione di servizi ai cittadini.
L’interrogativo sulla questione fiscale posto dal Signor Colella è molto opportuno. Non ci sono risorse finanziarie. Una delle domande essenziali da porre in campagna elettorale riguarda le fonti di finanziamento, e sul tema non si ci si possono permettere risposte vaghe.
Il fondo di riserva non è rivolto alle calamità naturali per le quali esistono opportuni stanziamenti regionali e statali, ma – come è scritto nella delibera del Commissario – alle spese impreviste e che non trovano copertura nella spesa corrente.
In questo caso non si tratta di una spesa imprevista, giacchè la situazione igienico-sanitaria del palazzo era ben nota da almeno dieci anni a questa parte e né le Giunte che si sono succedute, né tantomeno il Commissario prefettizio hanno previsto nella spesa corrente interventi ad hoc.
E questo nonostante esistessero, fin dal 2013, numerose lettere della ASL che chiedevano interventi non episodici di pulizia e disinfezione, ma radicali e strutturali.
La penultima lettera della ASL (come dimostrano i documenti che abbiamo pubblicato) è del 25-05-2017, e quindi diretta al Commissario, cioè ben dopo che Città Nostra aveva iniziato la sua campagna a favore della bonifica di Palazzo Roberti scrivendo alla Soprintendenza alle Belle Arti e per conoscenza al Commissario.
E il Soprintendente, a seguito della lettera di Città Nostra, scrisse al Commissario prefettizio il 15 giugno chiedendo interventi di bonifica e manutenzione ordinaria dello stabile.
Il Commissario rispose di non avere fondi a disposizione…
Ora, solo dopo che Città Nostra ha interessato nuovamente la ASL e la Procura della Repubblica, e che, quindi, il Comitato (costituito a settembre) ha sollecitato il Commissario prefettizio, paventando l’omissione d’atti d’ufficio, saltano fuori i fondi a seguito di una (doverosa) conferenza di servizio (congiunta con la ASL) e di un altrettanto doveroso sopralluogo congiunto presso l’edificio.