di Andrea G. Laterza

La chiusura totale di Palazzo Roberti era un atto dovuto. La bonifica igienico-sanitaria va ora eseguita in tempi rapidi.

LA CHIUSURA DI PALAZZO ROBERTI NON ABBASSA LA GUARDIA DEL COMITATO: ORA SI ATTENDE LA CONCRETA ESECUZIONE DELLA BONIFICA. 

LA PRO-LOCO HA IMMEDIATO DIRITTO AD UNA NUOVA SEDE: IL CASTELLO ANGIOINO QUALE SCELTA PIU’ GIUSTA.

Ieri sera abbiamo dato la notizia a caldo dell’ordinanza del Commissario prefettizio per la chiusura immediata di Palazzo Roberti, per gravi ragioni igienico-sanitarie, in attesa dell’esecuzione della bonifica e messa in sicurezza.

Oggi approfondiamo la questione, anche per fare chiarezza su molti aspetti controversi.

Innanzitutto, va evidenziato che il Commissario prefettizio ha preso la sua importante decisione soltanto dopo la lettera del “Comitato per Palazzo Roberti”.

Una missiva recapitata al Comune di Mola lunedì 9 ottobre, dopo che il Comitato si era riunito in precedenza, con grande partecipazione dei rappresentanti delle associazioni culturali e dei singoli cittadini aderenti.

In quella riunione, all’unanimità, fu deciso di esercitare il giusto livello di sollecitazione a fronte della protratta inerzia mostrata dal Comune di Mola, pur a fronte delle richieste di interventi urgenti provenienti da alcuni importanti enti: prima dal Soprintendente alle Belle Arti per la Città Metropolitana, dott. Larocca, poi dal Responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) della ASL Bari, dott. Nardulli.

Uno dei finestroni più grandi (da tempo senza imposte e senza vetri) che si apre sul prospetto di Palazzo Roberti in Via Buttaro. Il via vai dei colombi (molte centinaia) è incessante. Il cattivo odore è insopportabile e il pericolo di infezioni per gli abitanti della zona è molto serio.

Le richieste di queste Autorità, effettuate a seguito degli interventi di “Città Nostra” (dopo che le petizioni dei cittadini residenti nella zona erano cadute nel vuoto), non avevano sortito risultati concreti.

Infatti, il Commissario prefettizio, dott.ssa Schettini, aveva risposto al Soprintendente di non aver trovato fondi per la manutenzione ordinaria e di non averne comunque a disposizione.

Alla ASL non era stata data, invece, alcuna risposta.

E ciò nonostante il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica avesse ribadito nella sua ultima lettera, dello scorso 18 settembre, di aver già da tempo richiesto interventi di bonifica integrale dell’edificio nei periodi delle Amministrazioni Diperna e Di Rutigliano e, da ultimo, anche al Commissario prefettizio in data 23-05-2017, cioè quando “Città Nostra” aveva già da alcuni mesi acceso i riflettori sulla vicenda e interessato la Soprintendenza alle Belle Arti.

Di fronte a questa perdurante inerzia era, nel frattempo, sorto il “Comitato per Palazzo Roberti” che, su iniziale impulso di “Città Nostra” e della Pro-Loco, ha raggruppato 21 associazioni culturali (praticamente tutte quelle operanti a Mola) e decine di cittadini.

Il Comitato, nel dare mandato all’avv. Marco Sciddurlo e nel nominare chi scrive quale rappresentante pro-tempore (in attesa della nomina degli organismi dirigenti), ha inteso così esercitare il dovere civico di esercitare una concreta azione dal basso, quale espressione dell'”interesse diffuso”, giuridicamente protetto, alla tutela della salute pubblica e alla salvaguardia e recupero del patrimonio artistico-culturale.

Ecco una parte delle evidenti lesioni sulla facciata posteriore del palazzo.

La lettera del Comitato, sotto la brillante rappresentazione legale dell’avv. Sciddurlo e da me sottoscritta per il Comitato, non poteva non avere i suoi effetti.

Infatti, qualche giorno dopo la consegna al protocollo del Comune, la stagnante situazione ha avuto un’improvvisa accelerazione: nel giro di poche ore, ieri mattina, giovedì 12 ottobre, si è tenuta una conferenza di servizio tra il Commissario, assistito dai funzionari comunali, e i rappresentanti della ASL per decidere il da farsi, con contestuale sopralluogo ufficiale presso il Palazzo Roberti (cosa mai avvenuta finora).

Il sopralluogo dei funzionari comunali e di quelli della ASL non poteva che dare un solo esito: la constatazione di quanto “Città Nostra” scrive e documenta con foto da molti mesi: escrementi di colombi dappertutto e carcasse di volatili in quantità ovunque, oltre al pericolo di improvvisi distacchi dalla facciata retrostante di Via Buttaro.

Pertanto, la chiusura immediata del Palazzo ad ogni attività e presenza era obbligata a norma di legge e il Commissario prefettizio ha dovuto rompere ogni indugio, preannunciando nella sua ordinanza la bonifica igienico-sanitaria.

Ora si attendono i provvedimenti amministrativi concreti in tal senso, ma la macchina amministrativa è stata, finalmente, messa in moto dalla dott.ssa Schettini.

La facciata principale di Palazzo Roberti: finestra spalancata al piano nobile: il lavoro di restauro degli inizi anni 2000 si è degradato a causa della vasta colonizzazione dei colombi di ogni ambiente dello storico edificio.

Infatti, il Commissario prefettizio ha dato incarico alla Responsabile del settore economico-finanziario, dott.ssa De Parigi, di fare le opportune variazioni di bilancio per reperire i fondi necessari e al Responsabile Ambiente e Polizia Municipale, dott. Tanzi, di adottare gli atti gestionali per eseguire la bonifica igienico-sanitaria dello stabile.

Ovviamente, il “Comitato per Palazzo Roberti” non può che essere soddisfatto delle decisioni prese dalla dott.ssa Schettini, pur avvertendo che la guardia non verrà abbassata fino a quando, materialmente, non entrerà nello storico edificio il personale della ditta che verrà incaricata di eseguire le attività di bonifica.

Intanto, va comunque lamentata la decisione del Commissario prefettizio di aver intimato lo sgombero alla Pro-Loco entro 7 giorni dei locali occupati al piano terra di Palazzo Roberti, senza aver contestualmente destinato alla benemerita associazione di promozione turistica una nuova sede.

Ricordiamo che la Pro-Loco, con il suo presidente ing. Sabino Rutigliano, aveva avviato nei giorni scorsi un’importante mostra per il 740° anniversario della fondazione di Mola, con il corollario di numerose attività e conferenze culturali di grande pregio.

Sappiamo che la dirigenza della Pro-Loco ha richiesto l’utilizzo del Castello Angioino per la prosecuzione delle attività: una sede naturale che, peraltro, ospita già il “Museo dell’emigrazione”, già avviato dalla stessa associazione e mandato su un binario morto a causa della prolungata chiusura del maniero decisa dalle autorità comunali.

Si attendono ora le decisioni in merito del Commissario prefettizio che farebbe cosa buona e giusta consentendo la nuova allocazione della Pro-Loco nel Castello: peraltro, in tal modo lo storico edificio riprenderebbe vita.

“Città Nostra” e il “Comitato per Palazzo Roberti” sono assolutamente solidali con i dirigenti e i soci della Pro-Loco e sollecitano una decisione rapida e univoca della dott.ssa Schettini che consenta all’associazione turistica di riprendere immediatamente le attività sospese.

 

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