di Andrea G. Laterza

Il capo settore Entrate tributarie del Comune di Mola, dott. Giuseppe Colella, ci scrive in merito al nostro articolo pubblicato su questo sito con il titolo: “Il Comune dovrà rimborsare quote ICI-IMU” del 7 aprile scorso.

Pubblichiamo di seguito integralmente la lettera ricevuta, con la precisazione che il nostro articolo non esprimeva alcun giudizio sull’attività degli Uffici comunali, limitandosi a prendere atto della determina n. 9 del 13-03-18 del settore Entrate Tributarie

Ben altro è stato il tenore di altra primaria stampa che, su tale determina,  ha titolato: “Una stangata sul Comune: dovrà rimborsare Ici e Imu – Per ben 9 anni ha incassato importi maggiori di quelli dovuti“, senza specificare nè l’importo complessivo dovuto per i rimborsi (€ 10.424,00) nè il numero dei contribuenti coinvolti (n. 19, desumibili dall’allegato alla determina), cosa che, invece, “Città Nostra” ha evidenziato pubblicando integralmente la determina citata.

Peraltro, non riusciamo davvero a capire il “doppiopesismo” degli Uffici comunali.

In particolare, “Città Nostra” (non in questo caso) è stata rimproverata in precedenza dal Capo-settore Urbanistica ing. Vito Berardi (con lettera da noi pubblicata il 30 marzo 2018) per aver titolato “Cozze: Bocciato Progetto di Rigenerazione Urbana” , mentre si dava atto alla “Gazzetta del Mezzogiorno” di una titolazione più “morbida” (“Riqualificazione urbana di Cozze il progetto promosso sul filo di Lana.”)

Eppure, solo il giorno dopo, in data 31 marzo, nella cronaca provinciale, tale quotidiano, per il progetto di rigenerazione urbana di Corato, apriva con un titolo di inappellabile bocciatura dell’istanza presentata da quel Comune, sebbene l’ente si fosse piazzato in 35° posizione (quindi, solo dieci posti più indietro rispetto ai 25 progetti finanziati), a differenza del progetto molese finito per davvero in coda, cioè al 73° posto (su 89 progetti presentati) e, quindi, sicuramente non finanziabile con la dotazione finanziaria finora stanziata.

Ecco comunque la lettera che abbiamo ricevuto dal dott. Colella:

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