di Isabella D’Amico*

Nella splendida cornice dell’imponente salone delle feste del palazzo Pesce in quel di Mola di Bari, giovedì 12 aprile, genitori, docenti di ogni ordine e grado, Dirigenti scolastici ed esponenti dell’Amministrazione Comunale, delle ASL e di diverse associazioni, hanno assistito, piacevolmente immersi in una sala gremita di adulti desiderosi di conoscere e ascoltare con le proprie orecchie strategie concrete da attuare per creare una “rete” che possa rendere più serena la vita dei tanti bambini purtroppo affetti da disturbo dello spettro autistico, al convegno “A scuola di autismo: le buone prassi per la presa in carico di bambini affetti da disturbo dello spettro autistico”.

Le più alte personalità in campo, illustri relatori come la dott.ssa Spadone, Dirigente ASL di Taranto, la dott.ssa Berlingerio, psicologa e responsabile della Cooperativa sociale “Per.La” e la dott.ssa Achille, psicologa referente della Cooperativa “Occupazione e solidarietà”, moderate dal redattore del mensile “Città Nostra”, Francesco Paolo Berlen, hanno accolto l’invito della Dirigente Scolastica professoressa Porziana Di Cosola che ha fortemente voluto organizzare il convegno per lanciare un messaggio al territorio, facendo capire alle famiglie che non sono sole, mediante l’illustrazione di tutti i percorsi che si attuano quotidianamente in ambito scolastico e riabilitativo.

La nostra scuola è promotrice in tale senso, così come esplicitato dalla Referente per l’Inclusione l’insegnante A. Rago, e sta lavorando per porre le basi di un percorso che debba arricchirsi sempre più in futuro, per accompagnare il delicato viaggio dei nostri alunni, affinché queste famiglie non si sentano più sole e i bambini vivano la loro diversità nella quotidianità come risorsa arricchente per tutti, compagni, docenti, adulti di riferimento e non, attraverso un protocollo d’inclusione stilato tra la scuola e la famiglia.

Percorso che li porti alla felicità perché, così come tutti gli altri, ciascuno ha diritto a vivere una vita “normale”, laddove all’aggettivo normale in questi casi si sia in grado di dare una connotazione oggettiva.

La serata è stata aperta da un gruppo di bambini commossi che ha letto il decalogo di “Io sono un bambino”, le 10 regole che un bambino autistico vorrebbe che tutti noi sapessimo per renderlo felice.

Questa infatti la sfida lanciata anche dal papà di Giulio, il dott. D’Aucelli che ha chiuso la serata mettendo in discussione tutta le teorie, seppur importanti, che circolano sulla patologia.

Un papà che ha scelto di abbandonare il proprio lavoro, quello di informatore scientifico e che è tornato all’Università, laureandosi in Scienze della formazione, per poter seguire suo figlio Giulio, un ragazzo dolcissimo e sorridente che ha incantato tutti i presenti, sui banchi di scuola e permettergli di conseguire il diploma, rendendo ogni giorno la sua vita felice, come quella degli altri suoi coetanei e ancor più, assieme ai suoi coetanei, in tutta normalità.

La dottoressa Cammalleri poi, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e della Calabria, ha concluso il convegno raccontando esperienze personali d’impotenza davanti alla burocrazia che spesso impedisce e vanifica il privilegiato rapporto che si instaura tra docente di sostegno e alunno autistico, rapporto che purtroppo non può essere sempre garantito.

Ha così lanciato una provocazione alle Istituzioni scolastiche di poter un giorno trovarsi al di là della barricata e ascoltare quelle che sono invece le quotidiane sfide che ogni docente vive sul campo, per poter avere la possibilità di trovare strategie efficaci per accompagnare il percorso scolastico e non, di ogni alunno, rendendo quanto più felice la vita di tutti questi nostri speciali bambini che domani diventeranno speciali adulti, auspicabilmente quanto più possibile felici.

*F.S insegnante

 

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