di Andrea G. Laterza

Ecco la planimetria (parziale) del Piano di Recupero Urbano (PRU) del Cozzetto. L’area evidenziata dal rettangolo rosso (che è stata di recente individuata per l’ubicazione di un supermercato discount in una proposta presentata da privati allo Sportello Unico delle Attività Prooduttive del Comune di Mola) è destinata a verde attrezzato e parcheggi

La vicenda dell’eventuale costruzione di un supermercato di tipo “discount” nell’area PRU del Cozzetto, mi dà l’opportunità di parlare di alcuni aspetti del Piano Regolatore vigente quasi del tutto sconosciuti ai non addetti ai lavori.

In particolare, viene in rilievo la cosiddetta problematica delle “aree per attività collettive”, che il nostro PRG denomina aree “F”.

Innanzitutto, chiariamo che l’edificazione di nuove residenze implica il rispetto degli “standard urbanistici”. Cosa sono? Ecco una definizione sintetica: “Gli standard urbanistici definiscono le quantità minime di spazi pubblici (aree per l’istruzione, aree per attrezzature di interesse comune, aree per il verde attrezzato, aree per i parcheggi) da prevedere in relazione agli insediamenti. “

Quindi, ogni nuova espansione edilizia deve prevedere il rispetto degli standard urbanistici, ma anche i nuclei urbani preesistenti devono essere adeguati.

Il concetto di standard è stato introdotto dal decreto interministeriale n. 1444/1968 che valutava in 18 m²/abitante la quantità minima di spazi pubblici suddivisi in: 9 m²/ab. di “verde regolato”, 2,5 m²/ab. di “parcheggi”, 4,5 m²/ab. per l’istruzione e 2 m²/ab. per “attrezzature di interesse comune”.

Quando è stato redatto il PRG di Mola, entrato in vigore nel 1985, il progettista di tale piano, prof. arch. Domenico Di Bari, constatò una grave carenza di spazi pubblici nel centro urbano consolidato (che all’epoca raggiungeva, grosso modo, Via De Gasperi, nella sua zona di massima espansione verso ovest – sud-ovest).

Per questo motivo, il progettista inserì aree pubbliche e per attività collettive a ristoro di tale carenza. Poichè il paese si espandeva in direzione Bari con il Piano di zona 167 e 865 per l’edilizia convenzionata (case IACP e cooperative), l’allocazione maggiore di queste aree avvenne nella fascia posta tra Via De Gasperi e Via Paolo VI (ovest – sud ovest), oltre ad altre minori che vennero individuate nella zona est – sud est.

Tuttavia, il Piano Regolatore avrebbe poi dovuto vedere, quale strumento attuativo, l’elaborazione di un Piano dei Servizi.

Che cos’è il Piano dei Servizi? “Lo scopo del piano dei servizi è quello di individuare e di precisare le strutture di interesse pubblico o le strutture pubbliche di cui ha bisogno il Comune, tenendo in considerazione la popolazione residente al momento, ma anche quella che il documento di piano prevede per il futuro.”

Le aree F per attività collettive (che possono essere sia pubbliche che private) ricadono nel Piano dei servizi.

In realtà, il Comune di Mola, nel corso degli anni, non ha mai redatto un Piano dei servizi e, pertanto, tutte le aree F sono rimaste prive di una destinazione d’uso specifica.

Alcune, come quelle dove sorgono il Cinema Metropolis, la Chiesa del Sacro Cuore, la centrale Telecom, la Caserma dei Carabinieri, l’Istituto Polivalente, la scuola materna di Via Moro, sono state utilizzate nel tempo, su impulso pubblico o privato, per soddisfare alcune importanti necessità collettive.

Ma la maggior parte di quelle aree sono rimaste senza utilizzo e senza destinazione, proprio per l’assenza di un Piano dei Servizi.

Successivamente, intorno alla fine degli Anni ’90, è arrivata la stagione dei cosiddetti “accordi di programma”, cioè accordi urbanistici tra i Comuni e, prevalentemente, le Regioni per l’approvazione di piani di sistemazione urbanistica in aree di espansione o (apparentemente) degradate. Questi accordi vengono stipulati in deroga ai Piani regolatori vigenti e hanno il valore di variante urbanistica.

Alcuni di questi strumenti hanno riguardato il nostro Comune: il primo è stato il Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) del quartiere Cozzetto, al quale sono seguiti il “Contratto di Quartiere oltre ferrovia” (Zona della Trinità) – non ancora attuato – e  il PIRP (Piano Integrato Recupero Periferie) Cerulli.

In particolare, il PRU del Cozzetto ha definito una larga perimetrazione che abbraccia un’area molto ampia e che comprende tutte le aree per attività collettive definite nella zona ovest – sud-ovest dal Piano Regolatore Generale.

In assenza di un Piano dei Servizi, molte di quelle aree sono state destinate alla costruzione di palazzine per civile abitazione; altre, invece, hanno visto la realizzazione della piazza del Municipio, l’area adibita a strutture sportive di Via Rota, l’area a verde di Via Calvani (tutte realizzate, anche se con notevoli ritardi) e l’area dei campetti di Via Volta-De Gasperi (ancora in fase di realizzazione, con ritardi ingiustificabili).

Sono invece rimaste inattuate altre parti del PRU:

1) l’area mercatale (individuata nel quadrilatero compreso tra la nuova bretella stradale che costeggia la Chiesa del Sacro Cuore, Via Paolo VI nel tratto finale, Via Moro nel tratto antistante il campo sportivo, la linea ferroviaria);

2) l’asse attrezzato di Via Paolo VI e tutte le aree ad esso contigue nella fascia che corre tra l’incrocio Viale Europa Unita-Corso Italia e il cavalcaferrovia, e delimitata internamente dal complesso edificato di: Polivalente – Caserma Carabinieri – Telecom – Cinema – Chiesa.

3) la ristrutturazione del mercato coperto di Via De Gasperi (con relativi giardini), anch’esso compreso (nonostante sia esterno al quartiere Cozzetto) nella perimetrazione del PRU.

Per quanto riguarda il punto 2), si tratta di aree ampie, oggi incolte e in stato di abbandono, per le quali il PRU Cozzetto, nel progetto definitivo, prevede una destinazione a verde, parcheggi e camminamenti pedonali: lo si vede molto bene dalla planimetria allegata.

In sostanza, si tratta di una corretta previsione pianificatoria, proprio al fine di adempiere agli standard urbanistici previsti dal PRG e che, in parte, sono già stati “sacrificati” dalla costruzione delle palazzine private su aree per attività collettive o, addirittura, per standard di quartiere del Piano di zona 865 (cooperative già preesistenti).

Ecco l’area sulla quale è stata richiesta autorizzazione per la costruzione di un grande supermercato. Si trova tra la centrale Telecom, il cinema, la Chiesa del Sacro Cuore e la nuova strada che collega Via Rota a Via Moro. Tuttavia, quest’area è già inserita nel PRU del Cozzetto

Molte di queste aree sono di proprietà privata, ma, come si è detto, con il vincolo all’ubicazione di attività collettive e, nello specifico, della loro destinazione a verde e a parcheggi nel PRU del Cozzetto, proprio al fine del ristoro del deficit che, in tal senso, fu riscontrato dal progettista del PRG e dei nuovi standard da implementare a fronte del vasto insediamento di popolazione nel quartiere Cozzetto che si ebbe tra gli anni ’80 e la fine degli anni ’90.

Questa situazione è chiara e, quindi, l’ubicazione di un supermercato “discount” in una di queste aree (nello specifico, quella situata alle spalle della Chiesa, del cinema e della centrale Telecom) contrasta con la destinazione d’uso già prevista dal PRU.

Peraltro, assolutamente nebulosa è la situazione delle altre aree per attività collettive sparse nelle periferie del paese e situate anche lungo la costa.

Tutte queste aree non hanno mai ricevuto una destinazione specifica con un Piano dei servizi.

E quindi i proprietari sono bloccati nella possibilità di un loro utilizzo, mentre il territorio molese è privo di servizi essenziali per innalzare la qualità della vita:

a) parcheggi di superficie e autosilos per decongestionare le zone centrali e semi-periferiche; parcheggi “polmone” per grandi volumi di auto, da collegare con navette ecologiche al centro cittadino;

b) area mercatale per ubicarvi in maniera razionale il mercato settimanale, le fiere annuali, il luna park e gli eventi di massa;

c) auditorium per consentire alle numerose associazioni musicali e teatrali di tenervi concerti, spettacoli e tenervi prove e per aprirsi al territorio ed ospitare eventi di qualità;

d) centro congressi per consentire lo svolgimento di grandi dibattiti pubblici e di ospitare la convegnistica di categorie professionali, enti pubblici e privati da un ampio bacino territoriale;

e) piscina comunale per attività di nuoto sportivo, non agonistico, e per fisioterapia in acqua. Mola ne ha assolutamente bisogno per ogni classe di età.

f) servizi alla balneazione sulle coste non sottoposte a concessione demaniale: i bagnanti delle spiagge libere hanno comunque bisogno di un minimo di servizi (docce e servizi igienici, quanto meno).

g) parco urbano per dare ai molesi un polmone verde oggi assente, all’interno del quale passeggiare, ossigenarsi, conversare tra amici, leggere un libro al fresco degli alberi, fare jogging in maniera protetta, bere e mangiare qualcosa.

Si tratta di attività che possono essere realizzate direttamente dai privati, ovvero in project financing con il pubblico. E che, comunque, quasi tutte, sono in grado di dare buona redditività agli investitori privati.

In definitiva, a fronte della estrema carenza di servizi utili e indispensabili come quelli elencati, c’è da chiedersi a chi abbia giovato la mancata definizione e approvazione di un Piano dei Servizi per un tempo così infinito: ben 33 anni sono passati dall’entrata in vigore del Piano Regolatore Generale (PRG) vigente!

Sicuramente non ai cittadini e agli interessi della “città pubblica”: probabilmente, invece, a quanti hanno utilizzato e consumato in maniera intensiva il suolo per scopi di massimizzazione della rendita fondiaria e del profitto da edificazione privata.

Oggi si deve voltare pagina con la redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), che andrà a sostituire l’obsoleto PRG.

Ma una cosa dovrà essere chiara: Mola ha bisogno come il pane di definire e individuare di quali servizi ad utilità pubblica e collettiva necessitano i suoi abitanti e di dove essi debbano essere collocati.

Le furbizie, i calcoli, le procrastinazioni, gli abusi, le strumentalità varie, le mani sul territorio non devono più trovare spazio.

E in tal senso si cominci da oggi a dare piena, totale e completa attuazione e realizzazione, in piena trasparenza, a tutto quanto è previsto nel progetto definitivo del Piano di Recupero (PRU) del Cozzetto.

Ecco la planimetria (parziale) del Piano di Recupero Urbano (PRU) del Cozzetto. L’area evidenziata dal rettangolo rosso (che è stata di recente individuata per l’ubicazione di un supermercato discount in una proposta presentata da privati allo Sportello Unico delle Attività Prooduttive del Comune di Mola) è destinata a verde attrezzato e parcheggi

 

 

 

 

 

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