Redazionale

Marco Jacoviello, affermato musicologo di origine molese

Eccezionale serata a Palazzo Pesce con Musica proibita

Come previsto, la presentazione a Palazzo Pesce del libro Musica proibita di Marco Jacoviello, è stata una serata di grande cultura, di grande musica e di grande recitazione che ha incantato i presenti che hanno gremito la splendida Sala Etrusca.

Il pubblico è stato accolto dalle note di “Ronde d’amour” di Nicolò Van Westerhout eseguita al piano da Vito Cofano. Subito dopo, l’attore molese Angelo Tanzi ha letto alcune pagine del libro scelte per introdurre i temi del libro e i personaggi principali che l’autore ha voluto n gran parte molesi anche utilizzando alcune nostre tipiche espressioni del discorso corrente.

Vito Cofano al piano con Angelo Tanzi

Il giovane Giuseppe Fortunato, il personaggio principale del romanzo, è chiamato con l’antico nome di Peppéin, anche come chiaro omaggio al Grande Peppino Verdi, il musicista tanto amato da Jacoviello.

Marco Jacoviello ebbe un padre molese che si trasferì a Genova. Nella sua famiglia l’opera fu un collante umano e culturale, che influenzò l’educazione culturale, morale e musicale di Marco, che dopo l’insegnamento di matematica e filosofia nelle scuole pubbliche, divenne collaboratore musicologo del Teatro Carlo Felice di Genova dal 1989 al 2014 in qualità di direttore del corso di studi di formazione estetica-fenomenologia “Il mondo dell’Opera” patrocinato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca).

Marco Jacoviello (in piedi) con il musicista e giornalista Livio Costarella

Dopo si specializzò in Musicoterapia a Parigi ed ideò corsi di perfezionamento e laboratori per l’applicazione pratica in Italia. Ascoltandolo i presenti hanno potuto conoscere meglio di Marco Jacoviello ed apprezzare la sua affascinante grandezza intellettuale. Jacoviello ha parlato poco del libro, del quale ha accennato Livio Costarella, musicista, docente e giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, certamente con l’intento di lasciare al lettore il privilegio di conoscere il contenuto del romanzo. Gli è bastato accennare che è un omaggio a Mola, un borgo di pescatori e contadini che aveva saputo costruire un teatro e intorno a lui crescere intellettualmente, grazie ad una borghesia illuminata, che aveva mandato un giovinetto a studiare musica a Napoli, il quale aveva ripagato i concittadini dedicando al paese natio una sua opera, la Donna Flora, come i molesi la chiamano.

Angelo Tanzi legge alcuni brani del libro

In compenso, il musicista, Nicolò Van Westerhout, ottenne come omaggio che sul frontespizio del teatro ci fosse per sempre il suo nome! Ha fatto piacere sapere dalla stessa voce di Jacoviello che questo sfortunato artista molese è diventato “un suo amore senile”! C’è da augurarsi che il suo amore giovanile, anzi di una vita, il Grande Peppino non se la prenda a male!

Oltre alle letture di Angelo Tanzi, la serata è stata elevata e impreziosita dalla musica suonata al piano da Vito Cofano al quale è stato tributata una standing ovation per la bellissima esecuzione della Parafrasi sul Rigoletto di Verdi di Franz Listz.

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