di Nicola Rotondi

Il mega complesso del sito Martucci visto dall’alto (33 ettari), con l’individuazione delle diverse attività dell’industria dei rifiuti svolte al confine tra i territori di Mola e Conversano.

Incontro interlocutorio, ma essenziale per ribadire, in maniera condivisa da parte di comuni e associazioni, la contrarietà a ogni ripresa o avvio di attività connesse alla discarica in contrada Martucci e lo stralcio definitivo dello sversatoio dal Piano Regionale dei rifiuti.

Nella tarda mattinata di ieri, presso la sede regionale di via Gentile a Bari, si è svolta una riunione tecnica, indetta dal commissario ad acta dell’Agenzia Territoriale Gianfranco Grandaliano.

Al tavolo erano presenti anche la direttrice del Dipartimento Ambiente Barbara Valenzano, il dirigente dell’Arpa Giuseppe Gravina e i rappresentanti istituzionali (sindaci di Mola e Conversano e il vicesindaco di Rutigliano) dei comuni contermini alla discarica.

Da quanto si è potuto apprendere, inoltre, nessun cenno è stato dedicato all’ipotesi dell’installazione di un impianto di compostaggio che ha esposto il sindaco di Mola Giuseppe Colonna agli attacchi delle minoranze nel corso della prima seduta del consiglio comunale di venerdì scorso.

Queste le dichiarazioni rilasciate da Vittorio Farella, presidente dell’associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”:

“Distanze ancora ampie tra Regione, da una parte, e Associazioni ambientaliste e Comuni, dall’altra. Dopo oltre due ore di serrato confronto, tutto rinviato a settembre per la definizione di alcuni aspetti tecnici propedeutici alle scelte finali. Per l’associazione ‘Chiudiamo la discarica Martucci’ il sito di discariche e l’impianto complesso in contrada Martucci vanno chiusi definitivamente, con lo stralcio dal Piano Regionale dei Rifiuti. Anche i  rappresentanti istituzionali, i sindaci dei Comuni di Mola e Conversano e il vicesindaco di Rutigliano, hanno sostenuto la stessa tesi, forti dei dati di compromissione ed inquinamento territoriale già acclarati da diverse indagini anche emerse nel corso del processo penale in merito. La riunione si è conclusa con un rinvio a metà settembre per la verifica della fattibilità di uno studio idrogeologico di settore dell’area Martucci e approfondimento delle analisi sui pozzi sotto sequestro, il tutto affidato alla Commissione Tecnica voluta dal Consiglio Regionale nel 2013, che così riprenderà i suoi lavori interrotti da ormai un anno e mezzo (e invece avrebbe dovuto concluderli nel maggio del 2014!).”

 

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