di Marco Sciddurlo

COME OGNI ANNO, A MOLA VIENE SISTEMATICAMENTE IGNORATA L’ORDINANZA REGIONALE CHE VIETA LE TENDOPOLI SULLE COSTE PUGLIESI.

NON SI INTERVIENE PER IMPEDIRE UN FENOMENO CHE COMPORTA GRAVI PROBLEMI DI NATURA IGIENICO-SANITARIA.

Tendopoli a Porto Colombo: uno “spettacolo” annuale, che si svolge lungo tutta la costa molese, mai represso efficacemente dalle Autorità preposte

Come ogni anno la Regione Puglia ha emanato la sua consueta «Ordinanza Balneare» (in vigore dal 4 maggio scorso) e, come ogni anno, Mola è un paese dove questo provvedimento viene in gran parte  ignorato (per quanto riguarda le spiagge libere), insieme alle norme di legge che disciplinano l’uso del demanio marittimo; tanto che il nostro territorio potrebbe definirsi “Terra di nessuno”.

Questa ordinanza regola principalmente le attività turistiche balneari, ma contiene anche una serie di norme per le spiagge pubbliche (è chiaro che questa ordinanza si aggiunge alle norme di legge in vigore).

Ma è davvero impossibile far rispettare la legge? Abbiamo esempi di comuni virtuosi che, per volontà politica e amministrativa, hanno messo in atto un’azione seria di contrasto all’illegalità, debellando il fenomeno dell’occupazione selvaggia delle spiagge (si pensi a Monopoli, a Polignano, ma anche a Bari sono riusciti a far sparire le tendopoli e le rosticcerie ambulanti sulla spiaggia di San Giorgio e in altri luoghi, ecc.) o, almeno, limitando fortemente le violazioni di legge e dell’ordinanza balneare.

 

Ma a Mola sono sempre mancate queste volontà di debellare l’illegalità diffusa dell’uso distorto delle nostre spiagge e del nostro territorio (dei brevi sopralluoghi delle Forze dell’Ordine sulle spiagge molesi, nel periodo di ferragosto, non sono certamente sufficienti e, tra l’altro, negli scorsi anni abbiamo visto che non sono serviti a nulla).

Richiamiamo ora un po’ di divieti disposti dall’Ordinanza Balneare di quest’anno, così coloro che frequentano le spiagge molesi potranno notare che si tratta di “lettera morta”.

 

I Comuni costieri (dunque anche Mola) «hanno l’obbligo, compatibilmente con le esigenze di tutela ambientale: di assicurare sulle spiagge libere l’igiene, la pulizia, la raccolta dei rifiuti; di rendere perfettamente fruibili, anche ai soggetti diversamente abili, gli accessi al mare esistente, garantendo la costante pulizia e sistemazione per la loro regolare percorribilità;… di predisporre, ai fini della concreta fruibilità delle spiagge libere e del mare territoriale anche da parte dei soggetti diversamente abili, idonei percorsi perpendicolari alla battigia e fino al raggiungimento della stessa, con apposite pedane amovibili;… di installare sufficienti ed idonei servizi igienici e di primo soccorso».

Inoltre, «sulle aree demaniali marittime della costa pugliese» (dunque anche sulle spiagge molesi!) «è VIETATO: campeggiare con tende, roulotte, camper ed altre attrezzature o installazioni impiegate a tal fine, nonché pernottare, al di fuori delle aree specificamente destinate con regolare titolo abitativo; abbandonare a terra o in mare rifiuti di qualunque genere, quali carta, fazzoletti, lattine, mozziconi di sigarette e avanzi di cibo, sia pure contenuti in buste;… il transito e la sosta di automezzi, motociclette, ciclomotori e veicoli di ogni genere;… accendere fuochi o fare uso di fornelli ed allestire pic-nic con tavolini in aree non allo scopo riservate (ma a Mola non vi sono aree pubbliche a ciò destinate); … lasciare sulle spiagge libere, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, lettini, sedie sdraio, tende o altre attrezzature comunque denominate;… è fatto divieto di utilizzo di apparecchi di diffusione sonora direttamente sull’arenile…».

 

Ci sono anche delle indicazioni per i divieti di balneazione: «oltre che nelle zone vietate per legge, la balneazione è VIETATA: a) nelle zone interdette con Ordinanza della Capitaneria di Porto territorialmente competente; b) nelle zone permanentemente o temporaneamente sottoposte a divieto di balneazione con apposita Ordinanza delle Autorità comunali, opportunamente segnalate da appositi cartelli redatti anche nelle lingue inglese, francese e tedesca, posizionati a cura dei Comuni stessi;…».

Ma chi deve vigilare su tutto ciò?: «al controllo ed alla vigilanza provvedono gli Ufficiali e gli Agenti di Polizia giudiziaria (carabinieri, polizia, guardia di finanza, ecc.) e di Polizia marittima (il corpo della capitanerie di porto–guardia costiera) e, in attuazione dell’art. 13, comma 1, della Legge regionale 10 aprile 2015, n. 17, i Corpi di Polizia Municipale dei Comuni costieri».

Infine l’Ordinanza Balneare rammenta che «i trasgressori, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, saranno perseguiti, a mente della normativa vigente in materia, dalle Autorità a ciò preposte».

A dispetto di tutto ciò, in questi giorni, come al solito, stiamo assistendo al prolificarsi di tendopoli sulle nostre spiagge.

Chissà se, in un anno non lontano, a Mola vedremo far rispettare le norme di legge che disciplinano il mantenimento e l’uso delle nostre spiagge libere, come avviene già da tempo in paesi vicini al nostro.

 

 

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