Comunicato della Redazione
In questi giorni dalle pagine on-line di Città Nostra è stato dato uno spettacolo che avremmo ben volentieri fatto a meno di vedere. Di questo ci scusiamo, ma i redattori e Nicola Lucarelli (presidente e legale rappresentante dell’Associazione socio-culturale Città Nostra, proprietaria dell’omonima testata) avrebbero voluto conservare al proprio interno la discussione su qualcosa di naturale e semplice: l’avvicendamento nel coordinamento della nostra redazione.
Purtroppo però il dott. Laterza ha pubblicato degli articoli con delle accuse infamanti ed infondate ed una illustrazione inventata e distorta della realtà, allarmando lettori e cittadini circa presunti attacchi alla libertà di stampa ed alla democrazia.
E tutte queste accuse surreali sono continuate con post sulla pagina facebook di Città Nostra, sfociando in insulti ai redattori e al presidente Lucarelli. Solo allora il presidente si è risolto a pubblicare sulla propria pagina facebook la richiesta dei redattori di revocare a Laterza il ruolo di direttore editoriale ed il provvedimento col quale dava seguito a quella richiesta, inviato al medesimo a mezzo raccomandata AR.
Già il comportamento, avuto in questi ultimi giorni dal dott. Laterza, rafforza i motivi per cui i redattori, all’unanimità, avevano chiesto che fosse un altro a coordinare la redazione.
Già il fatto che questi articoli e post del dott. Laterza sono stati pubblicati e sono tuttora presenti sul sito e sulla pagina facebook di Città Nostra dimostra la libertà che regna nella nostra redazione, che non conosce alcuna censura.
Però, preme ora chiarire alcuni aspetti.
Innanzitutto, la figura del “direttore editoriale” è stata creata dallo stesso Nicola Lucarelli.
Infatti, ai sensi di legge, una testata giornalistica per poter esistere deve avere un direttore responsabile, che è una persona iscritta all’Ordine dei Giornalisti, cioè un giornalista.
Il nostro direttore responsabile è il barese dott. Felice Laudadio, che, per impegni, non ha modo di coordinare la nostra redazione.
Perciò nel 2002 Nicola Lucarelli coniò l’espressione “direttore editoriale”, per indicare il redattore che avrebbe assicurato il coordinamento della redazione. Lucarelli se ne occupò in prima persona dal 2002 al 2014, quando preferì lasciare ad altri quel ruolo e, in veste di legale rappresentante dell’associazione proprietaria del giornale, nominò il dott. Laterza (per inciso, all’interno della redazione ci sono due persone iscritte all’Ordine dei Giornalisti, e Laterza non è tra questi).
Nel corso di questi ultimi anni, diversi redattori e collaboratori di Città Nostra hanno lasciato polemicamente questa testata, senza nessun nuovo innesto a rafforzare la redazione.
Voleva andarsene anche il nostro “pubblicitario”, fondamentale per consentire la pubblicazione del giornale, entrato in contrasto con la direzione editoriale, che solo grazie all’intervento di Nicola Lucarelli ha deciso di continuare nel suo impegno per la nostra testata.
I redattori rimasti hanno lamentato una gestione solipsistica del giornale da parte del direttore editoriale, senza alcun coinvolgimento e discussione sulla impostazione della testata e dei suoi sviluppi, ignari di quali argomenti il direttore editoriale affrontasse.
Ci si è anche lamentati dei tanti rissosi battibecchi condotti su facebook dal direttore editoriale per ragioni personali utilizzando il nome di Città Nostra e mettendo così a repentaglio l’immagine della testata e il rapporto con i lettori.
Inoltre, all’insaputa di redattori e presidente, alcuni utenti della pagina facebook di Città Nostra erano stati bloccati per aver fatto commenti critici su alcuni articoli. Nonostante la redazione avesse chiesto già da alcuni mesi all’amministratore della nostra pagina facebook (il dott. Laterza) di sbloccare il profilo di questi utenti/lettori, nessuno sblocco si era avuto. Ebbene, a questo hanno provveduto pochi giorni fa i nuovi amministratori della pagina facebook di Città Nostra.
La nostra redazione non intende impedire ad alcun utente/lettore di accedere alla nostra pagina facebook e di scrivere i suoi commenti, anche critici, purché si rimanga nei limiti consentiti dalla legge.
Ritenendo necessario un cambiamento di rotta, dopo mesi nei quali si sono esperiti tutti i possibili tentativi e preso atto dell’indisponibilità di Laterza a fare spontaneamente un passo indietro per il bene di Città Nostra, tutti i redattori hanno chiesto al presidente Lucarelli la sostituzione di Laterza nel coordinamento della redazione, rappresentando anche la possibilità che questo ruolo fosse ripreso dallo stesso Lucarelli.
Il presidente ha accolto la richiesta della sostituzione, evitando così la defezione di altri redattori (se non tutti) e garantendo la sopravvivenza della redazione.
Non si è trattato quindi di un fantomatico attentato alla libertà di stampa del dott. Laterza.
Basta leggere il provvedimento del sig. Lucarelli per rendersene conto: infatti, invita Laterza a continuare la sua attività come redattore del giornale, cioè quello che ha sempre fatto dal 2002 al 2014, senza aver mai subito censure o limitazioni.
Ora il dott. Laterza si ritiene inamovibile da un ruolo ideato dal sig. Lucarelli e scrive che il provvedimento non è valido e che i redattori sono degli abusivi e dei golpisti (oltre ad essere tappezzeria e altre offese varie).
Ma viene da chiedersi: se è il presidente Lucarelli ad aver nominato il dott. Laterza direttore editoriale del giornale, perché adesso il presidente Lucarelli non è legittimato a sostituirlo?
Per di più, quando a chiederlo è l’intera redazione!
Il dott. Laterza arriva a dire che è il presidente Lucarelli ad aver architettato tutto per censurarlo sulla vicenda dei 24 alloggi e del supermercato proposto in zona PRU.
Per questo, con doti da ipnotizzatore, il Lucarelli avrebbe convinto tutti i redattori (professionisti, docenti, ricercatori, studenti universitari, ecc.) a sfiduciare il dott. Laterza, così da impedirgli di scrivere su quelli argomenti, ma, contemporaneamente, proprio il Lucarelli invita il dott. Laterza a continuare a scrivere come redattore su Città Nostra. Davvero surreale!
E poi c’è da domandarsi: quanti articoli il dott. Laterza ha pubblicato sulla vicenda dei 24 alloggi, sia come redattore che come direttore editoriale? Ad un conteggio veloce e forse non completo, gli articoli on line sono ben sette. Gli è stato censurato qualche articolo su questo ed altri argomenti, anche quando era redattore? No.
Sulla questione del supermercato in zona PRU (che Laterza apprese solo grazie a quanto pubblicato su facebook da un nostro altro redattore e alla quale l’ex direttore editoriale ha dedicato ben sei articoli in quattro mesi) la questione non ha più attualità, visto che l’Ufficio Tecnico del Comune di Mola ha dato il suo diniego; dunque, non c’è altro da scrivere.
Ora il dott. Laterza minaccia azioni legali, paventando anche la possibilità di chiederci soldi.
Ci scrive: «aver svolto anni e anni di lavoro per Città Nostra mi dovrebbe rendere un bel po’».
Ma è anche benevolo: «sono comunque disponibile ad una transazione… non voglio portarvi via le mutande».
Eppure, Città Nostra si regge sul volontariato, persone che si impegnano con disinteresse all’informazione ed alla crescita culturale di Mola!
E ora qualcuno parla di quattrini?
E quale sarebbe questa transazione? Io continuo a fare il direttore editoriale e chiudiamola qua?
Di una cosa il dott. Laterza ha ragione: Città Nostra non ha padroni. E lui non è il padrone né dell’associazione né del giornale.
Città Nostra, con una rinnovata armonia, continuerà ad informare, senza rancorose battaglie personali di chicchessia, cercando di coinvolgere sempre più persone nella sua redazione e nelle sue attività, in particolare coloro che nel tempo hanno rinunciato a collaborare.
La Redazione
Nicola Bellantuono, Francesco Paolo Berlen, Nicola Lucarelli, Vitangelo Magnifico, Giovanni Miccolis, Sebastiano Roca, Nicola Rotondi, Marco Sciddurlo, Francesco Spilotros
DIRITTO DI REPLICA IN RISPOSTA ALL’ARTICOLO “FACCIAMO CHIAREZZA E VERITA'”
E’ bene che i lettori e i cittadini sappiano. In queste ore, si sta stravolgendo la verità dei fatti. Addirittura, è stato da poco pubblicato un nuovo comunicato della redazione degli abusivi di Città Nostra nella quale mi si accusa in maniera del tutto strampalata di cose assolutamente fantasiose gettando fango sulla mia persona e onorabilità. Inutile, ripercorrere tutto il farneticante comunicato. Ma alcune cose sì, vanno riprese: come ad esempio, aver estrapolato da una conversazione in privato con alcuni redattori, tra cui l’avv. Sciddurlo, alcuni concetti e frasi dette in tono iperbolico e/o surreale, per far comprendere cosa si stava combinando ai miei danni, travolgendo i miei diritti e le mie prerogative, e ignorando il lavoro svolto in questi anni, a titolo esclusivamente gratuito. L’azione giudiziaria che sarà da me condotta verte sul ripristino del diritto violato con il sotterfugio e con l’inganno, in assenza di contraddittorio e in maniera illecita. Estrapolare delle frasi per farmi apparire come persona in cerca di denaro è volgare, offensivo, oltre che falso. Se avessi voluto denaro lo avrei richiesto a tempo debito: ma come tutti sanno, non ho mai nè chiesto nè preteso, in alcun consesso sociale e culturale nel quale ho operato, nemmeno un centesimo. Chi può dire il contrario, può farsi avanti. E’ altrettanto ovvio che in presenza di un danno alla mia immagine, danno che c’è stato ed è enorme per le forme nelle quali è stata esplicitata e divulgata la mia destituzione (e cioè conosciuta da me su internet e non attraverso un incontro e una comunicazione diretta) sarà richiesto un risarcimento danni. Di questo si parla. E in ogni caso, sarà il mio legale a stabilire ogni opportuna azione giudiziaria e ogni forma e ammontare di richiesta del risarcimento che, ne siano certi i redattori golpisti, verrà devoluto a persone in stato di bisogno e/o ad associazioni meritevoli che si occupano di persone svantaggiate. Non ho certo bisogno di un centesimo che provenga dalle tasche di questi “signori”. Quanto al resto dell’irrazionale, incongruo e fantasioso comunicato, che dire? E’ vero, sulla pagina facebook furono bloccate alcune persone che avevano offeso in maniera gratuita il giornale, nella mia persona di direttore editoriale. E altre che avevano diffamato un importante funzionario comunale (dandogli del “mangiapane a tradimento” e altre cose di questo genere): furono bloccate, al fine di evitare che si commettessero reati che implicassero responsabilità anche della testata giornalistica ai fini penali. Alcune di queste persone risultarono essere “amiche” di alcuni redattori del giornale per vie politiche ed elettorali e, quindi, si comprende il loro prodigarsi per “sbloccarle” pur in presenza di pesanti offese, con profili penali. Quanto alle due questioni: 1) 24 alloggi di Via De Nicola; 2) supermercato in area Cozzetto, confermo ogni cosa e cioè le indebite pressioni del sig. Lucarelli e che sfociarono nel seguente “diktat” scritto in una prima lettera dei redattori avente data 12-07-2018 e che così prescriveva: “Si chiede al dott. Laterza di sottoporre all’attenzione ed all’approvazione della Redazione, prima della pubblicazione sul sito o sul mensile, gli articoli che trattino temi particolarmente delicati o che coinvolgono noti personaggi della società civile e della politica.”
Per il resto della farneticante lettera dei redattori golpisti mi riservo di aggiungere altro.