di Mariella Dellegrazie

Cyberbullismo e reati informatici: riconoscerli e combatterli

                                         

Venerdì 23 Novembre, nell’auditorium dell’IISS “Da Vinci-Majorana”, si è svolto un seminario formativo incentrato sul fenomeno multifattoriale del cyberbullismo e sui reati informatici, per imparare a riconoscerli e a combatterli.

I relatori, prof. Bartolo Danzi, giurista e criminologo, e ing. Antonio De Chirico, esperto in investigazione informatica della Polizia di Stato, attraverso esempi di storie vissute,  hanno informato gli studenti sulle tipologie, cause e rischi di una problematica sociale tanto diffusa, dialogando con  una giovane platea molto interessata ed attenta.

Nel pomeriggio il seminario si è aperto al territorio ed ha registrato la presenza di docenti, genitori, studenti. La professoressa Romana Campanile ha introdotto l’evento, presentando agli astanti i relatori e le interessanti tematiche proposte.

E’ intervenuto il Sindaco, dott. Giuseppe Colonna, ed il Dirigente scolastico, prof. Andrea Roncone, i quali hanno sottolineato come i mezzi  tecnologici siano  divenuti un  indispensabile ausilio e supporto lavorativo, ma è fondamentale usarli diligentemente e responsabilmente per non incorrere in simili problematiche . Pertanto, anche loro hanno sottolineato  l’importanza dell’incontro, per l’alto valore formativo degli argomenti trattati.

Di bullismo e cyber-bullismo, bullo e cyber-bullo  si  sente  spesso parlare nei contesti di vita quotidiana, ma in realtà non tutti conoscono  le differenze e  soprattutto  i pericoli connessi a tali fenomeni .

Il cyber-bullismo consiste in atti di molestie poste in essere attraverso la rete con la pubblicazione di foto, immagini, ingiurie, diffamazioni umilianti.

Si instaura così un meccanismo di disimpegno morale: la vittima non percepisce subito il pericolo, mentre il cyber bullo vive un processo di de umanizzazione con l’autoconvincimento che la vittima non abbia sentimenti umani. Ciò frena il rimorso e la consapevolezza di compiere reati.

A differenza dei bulli che sono di solito persone conosciute, con bisogno di visibilità, che  devono  difendere la propria leadership  indossando una maschera, il cyber-bullo può essere chiunque ed ha bisogno dell’anonimato, egli cerca di creare  una  personalità virtuale.

I relatori  hanno concluso l’incontro affermando che sarebbe necessario un maggiore controllo da parte dei genitori, una scuola che valorizzi le competenze emotivo-relazionali, che dia spazio all’educazione alle relazioni, e naturalmente un uso appropriato degli strumenti tecnologici.

Non esiste infatti percezione della pericolosità della rete ed attraverso il racconto di esperienze di grande sofferenza e disagio,  hanno sensibilizzato studenti ed adulti, sollecitando in loro comportamenti accorti e responsabili.

Il pubblico presente al convegno

Si ringraziano per le foto il prof. Nicola Micunco e l’avv. Donato Sciannameo

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