di Donatello Biancofiore

Arriva il Palo, squadra del momento. Lestingi: “Scacciamo i fantasmi, ripartiamo come fatto proprio con la gara di andata”

“Cos’è la sconfitta? Nient’altro che educazione, il primo passo verso qualcosa di meglio”.

Siamo qui dopo nemmeno 20 giorni del nuovo anno a cercare di raccontare le difficoltà di una squadra che non è l’immagine proiettata ora. Quell’immagine è solo la proiezione di un momento, è la conseguenza di un passaggio saltato nella cinghia di distribuzione dell’entità squadra, è un battito sordo, un’extra sistole che pur non compromettendo l’efficienza cardiaca, genera scompensi a livello psicologico.

Ma è transitorio. E’ indice di una situazione ansiogena e non è facile individuarne la genesi, ed è tutta qui la difficoltà, saperlo riconoscere, circoscriverlo, giungere a quella tranquillità mentale che è anticamera di rinascita. Perché spesso, troppo spesso, il segreto di un momento grigio è tutto lì, è racchiuso in quel posto appena sopra gli occhi.

Non è una questione tecnica, non è nemmeno fisica o di tenuta – si corre anche se non in maniera ottimale – è solo un corto circuito celebrale, un collegamento a vuoto, ecco, un’extra sistole in quel filo invisibile ma resistentissimo che tiene legate tutte le pedine sul parquet tra loro e con le altre pedine, calciatori, tecnici e dirigenti, che sono lo scacchiere di quell’unità complessa e affascinante che prende il nome di squadra.

Non è facile individuarlo, non è semplice fermarsi e guardarsi dentro, andare a fondo soprattutto se i risultati mandano solo input negativi.

Andrea Lestingi, uno dei giocatori più carismatici del mondo Just, lo sa, e con le sue parole vuole esorcizzare questa condizione. “Si potrebbero usare frasi fatte, massime motivazionali e luoghi comuni, ma la realtà dei fatti non cambierebbe. Potrei dire che se ne esce con il lavoro, sarei banale. L’unica verità è che bisogna ripartire da un forte spirito autocritico, individuale e collettivo, capire gli errori, fare tabula rasa ed affrontare la settimana, che dopo tempo immemore possiamo sfruttare appieno, con intensità, per ritrovare il ritmo che nelle ultime uscite è mancato”.

Ecco ognuno dei tasselli di questa società, in campo e attorno a esso, deve prendersi un momento per se, provare a toccarsi le corde più intime, prendere tra le mani quella scorta di positività che ognuno ha a disposizione e che non si esaurisce mai, e metterla a disposizione dell’altro in settimana, durante il tempo di lavoro trascorso assieme.

Il campionato è molto equilibrato, ci sono scontri diretti praticamente ogni giornata, pertanto basterebbe davvero poco per invertire il trend. Sono convinto che, una volta ripresa la marcia, proprio come all’andata, non ci fermeremo più“.

Già perché Palo del Colle, prossimo avversario dei bianco azzurri di mister Recchia, fu una tappa cruciale già all’andata, dopo un avvio stentato. Grande prestazione, prima vittoria apriscatole per un periodo di risultati positivi che valse la vetta della C1.

Sarà tutt’altro che semplice, gli avversari sono probabilmente assieme al Bitonto la squadra del momento, reduci da tre vittorie consecutive – 5 nelle ultime 6 gare – ai danni di squadre che lottano per i primi posti della classifica come Ostuni, Andria e Futsal Barletta. Letteralmente trascinati da Carlucci – vice delantero del campionato con 34 reti – Cassano e Dos Santos. Ma saranno cinque come noi in campo, come all’andata. A casa nostra. “Da sabato vedremo tutt’altra squadra, conclude il numero 27 molese. “E questo non è un proposito, questa è la nostra promessa”.

Vi dirò il mio segreto per liberare la mente dai pensieri negativi. Quando un tale pensiero entra nella mia mente, lo visualizzo come se fosse scritto su un pezzo di carta. Quindi gli do mentalmente fuoco e lo visualizzo mentre brucia fino a diventare cenere. Il pensiero negativo è distrutto, e non entrerà più” (Bruce Lee).

 

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