di Nicola Lucarelli

Qualcuno che ci “ama” va in giro a dire che “Città Nostra è in crisi e sta per chiudere battenti”.

Alla prima segnalazione arrivataci nei giorni scorsi via mail da un nostro assiduo lettore, non abbiamo dato peso ed abbiamo risposto semplicemente che si trattava di un bufala.

Oggi, dopo diverse telefonate ed incontri per strada ed al bar, ci siamo resi conto che la bufala stava facendo il giro della città e si arricchiva di particolari, a dir poco sconcertanti.

Una volta i pettegolezzi maligni e pieni di bugie delle vecchie zitelle erano la primissima forma di questa tattica. Nei tempi moderni non esiste un deterrente per la propaganda di falsità. È sufficiente avere un “nemico”. E la storia insegna che gli uomini che non hanno avuto nemici sono rari. Specie quando la notizia è clamorosa ed è diffusa da una fonte ritenuta attendibile, la diffusione non può essere che immediata e generalizzata.

Nella società un pettegolezzo o una notizia falsa può circolare senza avere alcun fondo di verità.

Quando queste dicerie diventano tante e continuano a circolare, si può sospettare l’esistenza di una “campagna diffamatoria”, in cui sembra che le menzogne, come un vento sinistro, non provengano da alcuna fonte.

La calunnia, la disinformazione e la diffamazione sono degli esempi eloquenti di come colpire il prossimo provocandogli gravi ferite. Se la calunnia è la forma più grave di accusa perché genera una menzogna, la disinformazione è una manipolazione della realtà che crea problemi e stupore in chi la subisce. Anche la diffamazione, con il suo diffondere presunte malefatte passate o recenti ha la capacità di indebolire la dignità di una persona o di un gruppo.

Fortunatamente “Città Nostra” può vantare oggi una Redazione compatta, formata da giovani e meno giovani generosi e disponibili, pronti ad affrontare qualsiasi difficoltà o problema. Non saranno certo le dicerie “di paese”, artatamente diffuse da qualcuno che non ci ama, a mettere in difficoltà la prosecuzione del nostro impegno di volontari (a tutti gli effetti) dell’informazione locale.

Siamo al 17° anno di attività e la compattezza del gruppo è sinonimo di continuità. Se qualcuno non ci ama può continuare a dire in giro o sui social ciò che vuole. La realtà è sotto gli occhi di tutti i molesi. Diceva il buon Giovanni Ricciardelli, ideatore e cofondatore di “Città Nostra”: “La disinformazione rende un popolo perfettamente schiavo, mantenendolo nell’illusione di conoscere”.

 

 

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