Redazionale

Xylella: Coldiretti Puglia scrive ad anas, anci, demanio e consorzi di bonifica; richiesto incontro urgente per buone pratiche obbligatorie.

Non esiste una cura per la Xylella, ciò che è possibile fare è contenerla, attraverso le lavorazioni superficiali del terreno, trinciatura ed  interramento  della  vegetazione  spontanea, buone pratiche a cui devono provvedere anche gli enti pubblici, Comuni, Demanio, Consorzi di Bonifica, ANAS che devono immediatamente programmare le attività di pulizia di strade, fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali dove abbonda in maniera incontrollata la vegetazione spontanea su cui si nutre la sputacchina in fase giovanile.

Così ha scritto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, che ha chiesto un incontro urgente al Presidente nazionale dell’ANCI Decaro, al Coordinatore Territoriale dell’Area Adriatica dell’ANAS Castiglioni, al Direttore territoriale dell’Agenzia del Demanio di Puglia e Basilicata Capobianco e al Commissario straordinario unico dei Consorzi di Bonifica Commissariati Borzillo.

“Amara realtà constatare per l’ennesima volta l’inadeguatezza dell’Assessore regionale all’Agricoltura che non ha in questi anni attivato il dovuto e indispensabile coinvolgimento di tutte le Istituzioni sulla problematica da affrontare in maniera corale. Luogo ideale avrebbe dovuto essere il comitato consultivo permanente per l’emergenza su ‘Xylella fastidiosa’, un tavolo regionale dove si sarebbero potute affrontare, comunicare e approfondire tutte le tematiche inerenti la malattia, costituito a novembre 2014 con delibera di Giunta regionale e mai convocato dall’Assessore regionale. Così come è nato in ritardo e zoppo il tavolo istituzionale convocato per il prima volta il 26 marzo scorso, senza che venisse rispettata la composizione prevista dall’ordine del giorno del Consiglio regionale del 31 maggio 2018. Dopo tali errori, mancanze e scaricabarile, suonare la sveglia non basta più”, è il commento del presidente Muraglia.

“Fino al 30 aprile 2019 nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le buone pratiche per la lotta all’insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono raccomandate”, ha ricordato il presidente Muraglia ai destinatari della missiva, ma serve un’attività congiunta privata e pubblica, perché non basta che gli agricoltori facciano doviziosamente arature e trinciature, se le stesse procedure non vengono attuate su ben più vaste aree pubbliche, troppo spesso in stato di abbandono.

Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi – aggiunge Coldiretti Puglia – lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,2 miliardi di euro.

La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e l’obbligatorietà che impone la normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – si legge ancora nella nota di Coldiretti Puglia – impongono scelte e provvedimenti oltremodo urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

Alla luce del bollettino dell’Osservatorio fitosanitario regionale, per dare impulso alla lotta al vettore Coldiretti Puglia organizzerà il #buonepraticheday la settimana prossima a Monopoli e successivamente nelle aree infetta e di contenimento.

Secondo i dati di monitoraggio utili alla valutazione della popolazione degli insetti e del loro stadio di sviluppo pubblicati il 3 aprile dall’osservatorio fitosanitario regionale, è stata registrata la presenza di forme giovanili di P. spumarius “sputacchina” nella maggior parte dei siti selezionati, con una densità di popolazione prevalente in areali incolti, caratterizzati da elevata biodiversità floristica e soggetti a minime lavorazioni.

L’Osservatorio ha individuato 40 siti rappresentativi di diverse condizioni pedoclimatiche e distribuiti nella zona infetta, zona contenimento, zona cuscinetto e zona indenne. I siti sono principalmente oliveti, ma anche mandorleti e ciliegeti, con differenti modalità di gestione del suolo e fitosanitaria  ed aree incolte.

ECCO LA MAPPA DEL CONTAGIO

 

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