Comunicato stampa

Per noi Martucci va chiusa definitivamente. Aspettiamo l’audizione richiesta 6 mesi fa

Dieci anni fa era già cominciata l’emergenza rifiuti nell’allora ATO Ba 5 perché le nuove vasche di servizio/soccorso non erano ancora pronte e il terzo lotto degli impianti in contrada Martucci a Conversano era esaurito. Di rinvio in rinvio, però, la sua chiusura definitiva avvenne soltanto nel marzo 2011, sotto la sferza di proteste popolari che ebbero il loro culmine nel presidio sotto i portici della sede regionale del tempo, in via Capruzzi a Bari, il 27 dicembre 2010.

Nell’agosto di quello stesso anno era nato a Mola, in seguito all’ennesimo rinnovo di esercizio temporaneo e straordinario di smaltimento nel terzo lotto, il Comitato “Chiudiamo la discarica Martucci”, trasformatosi poi, il 21 gennaio del 2014, in Associazione legalmente costituita.

Sin dalle origini il nostro sodalizio non ha mai cessato di lottare ed ha anzi allargato i confini dei suoi aderenti ai Comuni di Conversano e Rutigliano. In una delle numerose manifestazioni pubbliche promosse, il 15 ottobre 2013 a Bari, con la partecipazione di diverse centinaia di dimostranti in occasione del Consiglio Regionale per l’approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti, ottenemmo la costituzione di un Comitato Tecnico (detto anche Tavolo Tecnico) per la valutazione dello stato ambientale in contrada Martucci e l’eventuale stralcio definitivo di Martucci dal PRGRU (Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani).

Quel Tavolo, costituito dagli Enti interessati e da esperti del settore, fra i quali il nostro rappresentante, Prof. Franco Fanizzi, ha avviato i suoi lavori il 22 novembre 2013 ed avrebbe dovuto terminarli entro sei mesi ed invece, per varie vicissitudini sulle quali non intendiamo certo dilungarci, è tuttora attivo e NON È STATO FACILE TENERLO IN PIEDI. ABBIAMO DOVUTO ELEVARE PROTESTA FORMALE, ASSIEME AI COMUNI DI MOLA, CONVERSANO E RUTIGLIANO, PERCHÉ FOSSE RIAPERTO, DOPO UN’INOPINATA CHIUSURA NELL’INDIFFERENZA TOTALE DELLE FORZE POLITICHE REGIONALI.

Con la delibera di Giunta Regionale n.2211 del 30 novembre 2018 è stato ripristinato e la guida del avolo affidata al Comune di Mola, alla fine dello scorso gennaio.

In meno di quattro mesi si sono tenute già quattro riunioni e nell’ultima, lo scorso 14 maggio, è stato approvato il cronoprogramma degli interventi da eseguire, partendo dalla messa in sicurezza degli impianti dismessi e delle aree circostanti, con ripresa della gestione del percolato, SCANDALOSAMENTE RELEGATA IN UN “NON SO  CHE FINE FA” DAL MARZO 2012 (epoca del sequestro giudiziario), al ripristino dei pozzi spia (quattro su cinque fuori uso); dal monitoraggio continuo, come previsto per norma di legge e da contratto; dall’effettuazione dello studio idrogeologico delle falde acquifere alla realizzazione di una rete piezometrica di monitoraggio delle discariche; dall’esecuzione della seconda campagna di monitoraggio delle acque di falda dell’area vasta all’aggiornamento delle immagini iperspettrali e termiche (change detection);  dalla esecuzione di carotaggi e/o trincee nelle aree a rischio illeciti tombamenti di rifiuti individuate dalla change detection alla programmazione delle conseguenti procedure di caratterizzazione ambientale dei siti risultati inquinati.

Ma NON SIAMO MAI RESTATI FERMI.

Già dalla fine di ottobre dello scorso anno ci siamo mobilitati per richiedere un intervento delle massime autorità regionali, nelle persone del Presidente del Consiglio, Loizzo, e del Presidente della V Commissione Consiliare per l’ambiente, Vizzino, allo scopo di far rispettare il deliberato dell’o.d.g. n.179 del Consiglio Regionale del 15.10.2013 e riaprire immediatamente il Tavolo Tecnico e per discutere sul nuovo PRGRU, a seguito delle nostre osservazioni presentate alla Giunta Regionale e non tenute in alcuna considerazione (in verità non solo le nostre).

A novembre ci siamo formalmente rivolti al Gruppo Regionale di Articolo Uno per ottenere audizione in V Commissione che, dapprima per la sessione di Bilancio e poi per il trasferimento della sede regionale, a tutt’oggi non è stata ancora programmata, anche se ci è stata preannunciata da tempo.

Ora sapere che anche il Movimento 5 Stelle si è interessato non può che farci piacere. Comprendere che anche altri si interessino delle ENORMI CRITICITÀ AMBIENTALI a Martucci, che in verità non emergono solo dal procedimento penale per disastro ambientale, conclusosi con un nulla di fatto lo scorso maggio 2018, ma ANCHE DALLE PRIME RISULTANZE DELLE INDAGINI DEL TAVOLO TECNICO,  e che si richiede, come noi invochiamo da tempo, lo STRALCIO DEFINITIVO DI MARTUCCI DAL PRGRU, che è ormai in via di discussione nelle Commissioni competenti e di discussione e approvazione in Consiglio Regionale, è un fatto più che positivo.

La nostra Associazione, con la condivisione delle Amministrazioni Comunali di Conversano, Mola e Rutigliano e di tanti cittadini dei tre Comuni, ha rappresentato il presidio più attento e costante nel tempo a difesa della salute e della salvaguardia del territorio, ma soprattutto, col suo pieno e totale coinvolgimento, ha CONSEGUITO RISULTATI TANGIBILI che fanno ben sperare.

Lo abbiamo più volte ribadito, ma giova ancora una volta ripeterlo: NON MOLLEREMO MAI FINCHÉ MARTUCCI NON SARÀ SGOMBRATA DEFINITIVAMENTE.

Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”

Condividi su: