Gentile Redazione,

Meticolosamente avete trattato del degrado presente sul porticciolo di Porteccchia.

Ma oltre al degrado inerente sporcizia, erbacce e scalo del porticciolo quasi inaccessibile c’è un degrado che chiamerei mentale, sarà che il molese è capatosta e quindi si lascia perdere per abitudine.

Oltre al divieto di transito e sosta sui bracci, il Comune ha chiaramente interdetto tramite barriere new jersey il passaggio sul retro del ristorante Il Gabbiano, dove il camminamento è in un punto sprofondato.

L’anno scorso fecero capolino delle blande transenne puntualmente gettate in mare da chi doveva passare a tutti i costi. Quest’anno, vista la mole e il peso delle barriere, si risparmierà al mare un altro corpo estraneo.

Ma, ovviamente, il molese, da capatosta, non vuole camminare per qualche metro ed accedere da Porto Colombo. No, non sia mai. Ci si iscrive in palestra, si intasa la pista ciclabile (e non pedonale) di Cozze per smaltire i kg in più, si fanno lunghe biciclettate…però no, fino a Porto Colombo non si arriva, si deve per forza superare un rischio ed un pericolo palese perché l’incoscienza, o meglio la scemenza, evidentemente eccita.

Chi mi legge penserà che è affar difficile impedire ai ragazzini di fare le marachelle.

E invece non si tratta di ragazzini. Il chiaro e cementizio divieto è quotidianamente bypassato da signore di età adulta, da mamme con bimbi e passeggini e da tutti quelli che poi a sera stanno a poltrire sulle panchine disgustando questo paese e dicendo l’ormai solita, annosa, fetida frase “vai a Polignano, vedi quante cose fanno!”. Adulti che devono dare esempio si giovani si ritrovano ad essere i primi menefreghisti dei divieti e delle leggi. Adulti che devono avere a cuore la salute dei bambini si ritrovano a lasciare bambini, magari a piedi nudi, su un tratto di camminamento dove d’inverno pipí e popó non sono state depositate solo dai tanto vituperati cani. Adulti che se avessero più a cuore il mare e non lo vedessero solo come attrazione per due mesi, andrebbero a fare la Rivoluzione Francese sotto al Municipio pur di fare ritornare quello spazio fruibile e sicuro…e non solo perché viene l’estate.

Perché quando qualcuno cadrà mentre scavalca e si farà male…la colpa non sarà della loro incoscienza e del loro essere capatosta, ma del Comune, del Sindaco, dei Vigili. Sí, perché quando si è incoscienti la colpa è sempre degli altri. E magari poi vorranno anche dei risarcimenti, le buche hanno fatto giurisprudenza ormai.

Auspicando un rinascimento civile nella testa di tanti molesi, io pregherei il Sindaco e chi ha la competenza di fare rispettare i divieti, di installare barriere ancora più alte, magari una cancellata che non permetta il transito.

Così il molese qualche kg lo smaltirá accedendo da Porto Colombo. E l’ente comunale non si ritroverà a combattere con cittadini incoscienti che arrecano solamente danno alla visione di una Mola che si merita più ordine, più amore e a volte (spesso, sempre) più intransigenza.

Un cittadino molese.

(Lettera firmata)

 

 

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