Costa Ripagnola (foto di G. Errico)

La SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale) – Sezione Puglia ha partecipato alla conferenza dei servizi istruttoria, indetta dalla Regione Puglia, per il procedimento dell’istituzione di un parco naturale regionale a Polignano a Mare, tra costa Ripagnola e la Incina.

A seguito della conferenza di servizi, la SIGEA – Sezione Puglia ha emanato il seguente comunicato stampa:

«Istituire il Parco naturale regionale “Parco costiero di Polignano a Mare”, punto di partenza per la realizzazione di progetti che conoscano il reale “stato dell’arte” circa la conoscenza dei beni geologici, del contesto paesaggistico e biologico, tutti beni comuni che costituiscono valori da preservare per le comunità locali e il loro sviluppo sostenibile, questa la conclusione che la Società italiana di geologia ambientale (Sigea) rimarca con forza nel Contributo indirizzato al Presidente della Regione Puglia, Dott. Michele Emiliano, e depositato agli atti in occasione della Conferenza di Servizi istruttoria, relativa al procedimento per l’istituzione del parco naturale regionale, convocata per il giorno 29 luglio 2019 presso la Regione Puglia.

 La Sigea, nella nota, ricorda come i “geositi” e le “emergenze geologiche” comprese nell’area di interesse siano stati oggetto di una ricognizione col progetto regionale “Ricognizione e verifica dei geositi e delle emergenze geologiche della Regione Puglia”. Un progetto utile alla costituzione di un “Catasto” che, pur non essendo stato ancora istituito, permette la consultazione delle mappe delle aree censite in un portale dedicato «www.geositipuglia.eu», dal quale si possono acquisire anche le schede della catalogazione dei beni geologici, beni che definiti sulla base del significato – geologico, geomorfologico, paleontologico – hanno valore oltre che scientifico e didattico anche culturale e paesaggistico. In particolare, nella fascia compresa tra Mola di Bari e Monopoli sono attualmente censiti ben 15 beni geologici, ma ulteriori elementi possono derivare dagli studi necessari a piani urbanistici di dettaglio.

La Sigea, inoltre, riporta come di recente l’Unesco abbia iscritto “L’Arte dei muretti a secco” nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità. Nelle motivazioni si legge che tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra secca rappresenti uno dei primi esempi di manifattura umana. Queste opere sono uno degli elementi fondanti i paesaggi rurali della Puglia che vanno tutelati, come nel caso di Costa Ripagnola. Opere realizzate sia per fini abitativi che per scopi agricoli come lo spietramento dei campi, la divisione delle proprietà, la regimazione delle acque, la sistemazione dei versanti per la messa in produzione e che di fatto rappresentano opere che testimoniano l’armoniosa relazione fra l’uomo e la natura.

In definitiva, la Sigea puntualizza come sia necessario, prima di ogni valutazione di eventuali progetti o autorizzazione degli stessi su questa fascia costiera, consolidare lo stato delle conoscenze sul reale valore dei beni, delle relazioni culturali, delle stesse attività agricole, visti nella prospettiva della conservazione e tutela per far sì che siano patrimonio delle generazioni future. Un patrimonio già fruibile nel “paesaggio percepito” ma che necessita di conoscenza e di consapevolezza nella popolazione. Conoscere i beni geologici attraverso l’istituzione e l’implementazione del relativo Catasto, incentivare, anche attraverso azioni di studio e condivisione con la popolazione locale, forme di tutela basate sulla rivitalizzazione del ruolo culturale delle aree agricole nella società, questi alcuni punti fermi ritenuti dalla Sigea quali passi fondamentali per dare un indirizzo di sostenibilità al futuro di un’area che conserva alcuni tra i pochissimi tratti ancora fruibili della costa tra Barletta e Monopoli, quasi totalmente antropizzata.

Di seguito le aree di interesse geologico presenti nel portale «www.geositipuglia.eu» e nel database costruito col progetto regionale “Geositi”, ricadenti nella perimetrazione proposta.

Da Mola a Monopoli:

CGP0280: Le dune fossili Le Macchie; CGP0252: I depositi di mareggiata di San Giovanni; CGP0248: Il canale medievale di San Vito; CGP0247: Le cave costiere di San Vito;  CGP0197: La cava costiera di Polignano a Mare; CGP0235: La Grotta Sorgente Chiar di Luna; CGP0223: La Grotta della Rondinella; CGP0231: Le brecce da collasso carsico di Cala Paura; CGP0234: Largo Gelso e la falesia Grottone; CGP0230: La falesia di Polignano a Mare; CGP0236: Lo Scoglio dell’Eremita; CGP0237: L’arco della Grotta di Sella; CGP0149: Le calcarenitibioturbate di Torre Incina; CGP0241: La Lama di Torre Incina; CGP0150: Le strutture deformative di Monopoli.

L’elenco può essere integrato dai beni riconosciuti nel centro abitato di Polignano:
CGP0233: La Lama Monachile; CGP0232: La Grotta Palazzese; CGP0266: Largo Grotta Ardito

Inoltre può essere integrato dalle adiacenti aree individuate a Mola e a Monopoli:

CGP0400: Le norie di Mola di Bari; CGP0151: I conglomerati clinostratificati di Torre d’Orta (Monopoli); CGP0013: La Grotta delle Mura (Monopoli).

Anche il vicino affioramento di Grottole: CGP0281: Le Ophiomorpha di Grottole.

Si porta così a 22 il numero di beni già catalogati nel solo studio preliminare, a meno di approfondimenti alla scala locale che sono auspicabili e, comunque, richiesti nel quadro conoscitivo dei Piani Urbanistici Generali dei Comuni».

La SIGEA è un’associazione culturale, senza fini di lucro, per la promozione del ruolo delle Scienze della Terra nella protezione della salute e nella sicurezza dell’uomo, nella salvaguardia della qualità dell’ambiente naturale ed antropizzato e nell’utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse.
La SIGEA è riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come “associazione di protezione ambientale a carattere nazionale” ai sensi dell’art. 13 della legge 349/1986.
Costituita nel 1992, la partecipazione è aperta non solo ai geologi, bensì a tutte le persone che hanno interesse alla tutela dell’ambiente.
L’associazione ha lo scopo di favorire il progresso, la valorizzazione e la diffusione della Geologia Ambientale e di stimolare il coordinamento e la collaborazione interdisciplinare nelle attività conoscitive ed applicative rivolte alla tutela ambientale.
Pertanto essa opera nei settori dell’educazione e divulgazione, della formazione professionale, della ricerca applicata e in altri settori correlati con le suddette finalità, organizzando corsi, convegni, escursioni di studio, interventi sui mezzi di comunicazione di massa.

Possono far parte della SIGEA, in qualità di soci, persone fisiche o persone giuridiche. I soci appartengono a vari Enti, come Servizi Tecnici nazionali e regionali, ENEA, CNR, Università, Regioni, Province, Comuni, Ministeri, Presidi Multizonali di Prevenzione, APAT, ARPA regionali, ANAS, Autorità di Bacino, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, INAIL, ISPESL, Società private o sono liberi professionisti. Inoltre sono soci anche alcune categorie di Organismi pubblici, come Istituto scolastico, ARPA, Consiglio Nazionale dei Geologi, Ordine Regionale dei Geologi, Ente Parco Nazionale, eccetera.

Collabora con l’associazione internazionale ProGEO per svolgere studi, censimenti e valorizzazione dei geositi.
Col gruppo di lavoro “Divulgazione e formazione” organizza corsi di aggiornamento professionale o di divulgazione su varie tematiche geoambientali, quali smaltimento dei rifiuti, bonifica siti contaminati, studi d’impatto ambientale, rischi geologici, geositi, ecc.; inoltre rende disponibili per i soci audiovisivi, pubblicazioni, dispense dei corsi SIGEA.
Pubblicazione trimestrale della SIGEA è la rivista “Geologia dell’Ambiente”, in cui si trattano argomenti tecnico-scientifici.

 

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