di Mariangela Biancofiore

(Abbiamo chiesto un contributo agli organizzatori delle forme di protesta al comizio di Matteo Salvini a Mola del 9 agosto per illustrarci il loro punto di vista)

11 agosto 2019. Oggi è una giornata bellissima.

Dopo la notizia della forte contestazione durante il comizio di Salvini a Sovereto, in provincia di Catanzaro, in cui il wanna-be Premier pare non sia riuscito ad essere l’indiscusso trascinatore di masse di sempre per colpa dei manifestanti che a gran voce gli rubavano la scena, arriva la conferma di una nuova onda benefica che sta investendo il nostro tribolato Paese. Tutto questo fermento prende forma proprio da noi, si origina nel Sud boicottato, denigrato e umiliato per anni dalla Lega Nord che, tolto il valore attributivo “Nord”, pensa di esser riuscita a lobotomizzare tutti cancellando la nostra preziosa memoria di continui soprusi e privazioni imposte “dall’alto”. Anche oggi, a Catania, centinaia di cittadini si sono autonomamente raccolti in Piazza Duomo armati solamente espressioni di dissenso e così hanno risposto al secondo personaggio che nella nostra storia vorrebbe “pieni poteri” dal popolo. Come non collegare questa ondata con la piccola ma “galeotta” increspatura  di quel mare che sembrava completamente piatto, avvenuta proprio nella nostra città, Mola di Bari – mica Polignano! – soltanto due giorni fa?

Tutto è scaturito dalla necessità di far sentire le nostre voci fuori dal coro in contrasto con l’altisonante “All’alba vincerò” che rimbomba dagli amplificatori prima dei suoi proclami.  La venuta di Salvini nel lido privato Wonder Beach non poteva passare semplicemente come un party privato che a noi non interessa, specialmente in questo momento di tensione, instabilità e odio dilagante che si va a sommare al timore di dover ritornare a lottare per diritti che consideravamo intoccabili.

Apprendiamo la notizia del suo arrivo dalla pagina ufficiale di Matteo Salvini. Ci colpisce e confonde subito l’immagine della locandina dell’evento inserito nel suo Beach Tour perché alle spalle del Capitano è chiaramente riconoscibile Polignano a Mare, mentre la location dell’evento si colloca sulla litoranea Mola-Cozze, la notizia viene confermata poche ore dopo dalla pagina Noi con Salvini Mola di Bari. Purtroppo è tutto vero. È già il 6 agosto quando realizziamo che l’evento è alle porte, infatti è previsto per il 9 agosto con inizio alle ore 20.30. L’ingresso è libero e i presenti potranno anche gustare insieme al loro leader panzerotti, focacce e porchetta.

Capiamo che non c’è tempo da perdere se vogliamo coordinarci per un’azione di protesta. Partono i primi messaggi su WhatsApp ad amici e conoscenti che prontamente rispondono positivamente alla nostra richiesta di vederci per un incontro organizzativo. Il 7 sera, superando qualsiasi nostra aspettativa, ci ritroviamo in trenta circa nella sede dell’associazione Alma Terra che ci mette a disposizione il suo spazio. Ci sistemiamo in cerchio, alcuni seduti per terra, altri in piedi davanti all’ingresso, dentro non c’è posto per tutti, ma l’importante è essere lì tutti insieme, differenti provenienze, visioni, età ed esperienze, ma tutti ci riconosciamo negli stessi fondamentali valori. Valori umani. Il brainstorming finalizzato a partorire le idee più adatte al nostro scopo comune ha inizio. Sono arrivati anche da Noicattaro e da Bari al nostro richiamo. Pensiamo alle parole che possano meglio rappresentare il nostro essere “dall’altra parte”, dalla parte della ragione oggettiva, il nostro riferimento è infatti la Costituzione. Ed è proprio dai principi dettati dalla nostra Costituzione che partiamo e, tramite le nostre esperienze di volontariato, partecipazione civica attiva e critica, arriviamo ad un accordo su quello che vorremmo fare insieme e riusciamo a rendere subito il nostro incontro funzionale al nostro desiderio di contestare una venuta non gradita perché carica di cattivi presagi.

Salvini non ti vogliamo qui, sappiamo che non potremo impedirtelo, ma saremo lì a ricordartelo a gran voce!

Decidiamo insieme il punto d’incontro del corteo musicale che avrà il compito di “accogliere” l’attuale Ministro degli Interni con la maglietta Lega Salvini Premier.  Anche noi saremo lì con le nostre magliette “parlanti” a svelare i suoi sporchi piani e i suoi passati sogni nel cassetto. Poi, nella Piazza XX Settembre vestiti di nero e in assoluto silenzio, ricorderemo con un flash mob le vittime annegate nel Mare Nostrum.

Ci accordiamo per rivederci di nuovo il giorno successivo per costruire delle mani di cartone nero dove con un pennarello bianco scriveremo i nomi di alcuni migranti annegati durante le traversate della speranza e delle barchette di carta che adageremo su una striscia verde acqua a rappresentare il mare. La lista di nomi di uomini, donne e bambini cristiani, musulmani, copti, ortodossi, buddhisti, sikh, confuciani, forse atei e agnostici… e chi più ne ha più ne metta ci lascia a bocca aperta, nelle liste dei dispersi in mare la maggior parte non ha neanche un nome e decidiamo di dedicare a loro un punto interrogativo sulle mani di cartone. Con noi ci sono anche dei bimbi che ci aiutano a ritagliare le sagome delle mani, vorrebbero mettere i loro nomi, ma noi con la voce un po’ tremante diciamo di no. Non vorremmo mai vedere i nomi dei nostri figli scritti su quelle mani. Ci lasciamo e ci diamo appuntamento al giorno successivo, tutti con magliette bianche e con strumenti rudimentali, improvvisati e rumorosi per un sottofondo musicale di tutto rispetto. Torniamo a casa stanchi ma soddisfatti della nostra capacità di unione in un momento critico come questo: sappiamo che il suo arrivo non passerà in sordina, molti saranno lì presenti ad esaltare le sue “virtù” e ad amplificare il suo ego gridando “Bravo Capitano! Siamo tutti con te!”. Invece NO, non siamo tutti con lui! La nostra presenza sarà notata dal Leader della Lega e resa virale in un video lanciato dalla pagina ufficiale di Salvini per darci in pasto ai suoi sostenitori, ma in qualche modo farà riflettere anche altri, quelli che stanno dall’altra parte, dalla riva opposta, e farà increspare quel mare che diventerà onda.

In piazza il momento del nostro incontro per il flash mob programmato risulta carico di emozioni e di aspettative, la gente si raccoglie attorno a noi mentre vede riunirsi così tanta gente vestita di nero apparentemente senza una motivazione. La curiosità aumenta mentre teniamo in alto le mani nere commemorative ancorate a dei bastoncini di legno;  tutti cominciano a fotografarci e a riprenderci chiedendoci il motivo della strana performance. Quando vengono poggiate le barche sulla striscia verde di mare arriva anche un giornalista di Telenorba attratto dal movimento. Sveliamo le motivazioni solo alla fine della performance, distribuendo volantini in cui abbiamo messo a confronto gli articoli costitutivi della Lega Nord con quelli della nostra Costituzione accanto ai nostri diritti inalienabili in contrasto con quello che ci viene tolto nel Decreto Sicurezza Bis.

Si è conclusa così questa intensissima giornata nella speranza che, questa volta, l’onda creata possa essere di salvezza.

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