di Nicola Bellantuono

Sono cattive, per i molti lavoratori e studenti pendolari tra Mola e Bari, le novità che arrivano dal nuovo orario invernale di Trenitalia, in vigore in Puglia da lunedì 16 dicembre.

La stazione di Mola resta ancora priva dei treni regionali veloci ed inoltre perde due corse in fasce orarie strategiche, che restano così particolarmente sguarnite di opzioni a disposizione dei viaggiatori.

In direzione Bari, sarà soppresso il regionale 22272, che attualmente parte da Mola alle 8:31 e arriva a Bari Centrale alle 9:06 (ma che, facendo il cambio a Torre a Mare, permette di arrivare alle 8:54): i pendolari dovranno così optare per la corsa delle 8:03, con arrivo alle 8:22, oppure per quella delle 8:52, con arrivo alle 9:31: un anticipo di quasi mezz’ora sull’orario di partenza o un ritardo di 36 minuti su quello di arrivo.

Tra Bari Centrale e Mola, verrà invece soppresso il regionale 12557 delle 19:19, che oggi consente di arrivare a destinazione alle 19:42: i viaggiatori impossibilitati a prendere la corsa delle 18:31 da Bari saranno così costretti ad attendere il treno delle 19:55, vedendo così ritardato di 36 minuti il loro ritorno a casa.

Inevitabili le ripercussioni a carico dei molti pendolari molesi e, di riflesso delle loro famiglie: chi si vedrà colpito dalle modifiche apportate all’orario si vedrà infatti costretto a scegliere se patire condizioni di viaggio più ostiche, con un chiaro peggioramento della conciliazione vita-lavoro, oppure optare per mezzi di trasporto meno economici, più inquinanti e meno sicuri, come l’automobile privata.

Eppure, la crescente congestione della strada statale 16, che si rivela sempre più frequentemente inadeguata a garantire le esigenze variegate dei suoi fruitori, suggerirebbe di mettere in campo ogni sforzo per potenziare il trasporto pubblico locale. Sarebbe quindi opportuno che l’amministrazione comunale molese, quella della città metropolitana e l’assessorato regionale ai Trasporti facciano presente alla Direzione regionale di Trenitalia la necessità di un servizio di ferroviario locale più capillare, in termini di frequenza, ed efficiente, in termini di puntualità e durata delle corse.

Tali Istituzioni, ciascuna per le proprie competenze, dovrebbero mettere in campo risorse e proposte per indurre il gestore del servizio di trasporto ferroviario regionale a rivalutare decisioni penalizzanti per una vasta platea di cittadini.

Va inoltre ricordato che già dall’anno scorso, nell’ambito della revisione sistema di trasporto ferroviario regionale, sono stati introdotti i treni regionali veloci, ma la stazione di Mola (pressoché l’unica, insieme a quella di Polignano a Mare) ne è stata esclusa, senza che le successive interlocuzioni condotte dagli amministratori locali dei due Comuni con l’assessore regionale Giannini e la direzione regionale di Trenitalia siano riuscite nell’intento di produrre un ripensamento di questa decisione, che ha ridotto il numero di corse verso nord e verso sud e portato i tempi di percorrenza a sfiorare i 40 minuti per coprire i 20 chilometri che separano Mola dal capoluogo.

Il contratto di servizio siglato nel 2018 tra Regione Puglia e Trenitalia ribadisce l’obiettivo di «massimizzare l’incremento del numero di viaggiatori che ogni giorno usano il treno, attraverso un significativo miglioramento dell’offerta ferroviaria in termini di qualità, flessibilità, frequenza e coordinamento con gli altri mezzi di trasporto, al fine di pervenire ad un riequilibrio modale del mezzo collettivo rispetto al mezzo privato». Resta da capire in che misura le decisioni operative sull’orario ferroviario traducano in pratica questa dichiarazione di intenti.

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