Redazionale

I dati sono ineluttabili. In Puglia gli alberghi sono 900, altrettanti i villaggi turistici e quasi 6 mila le strutture ricettive non alberghiere in regola tra bed&breakfast, case vacanza e stanze singole. Ma la domanda è enorme perché solo sul portale di Airbnb in Puglia erano disponibili ben 40.481 alloggi. Un incremento delle strutture offerte dell’88,28 per cento. Cosa vuol dire? Che nella regione (dal Gargano al Salento) esistono migliaia di strutture ricettive nel sommerso. Milioni di turisti «fantasma», non censiti.

Ora, però, per i furbetti dell’accoglienza ci sarà tolleranza zero perché la giunta regionale della Puglia, guidata dal presidente Michele Emiliano, ha approvato il regolamento di attuazione alle procedure amministrative per l’istituzione e la gestione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere, previsto da una legge regionale del 2018.

In modo particolare la giunta regionale ha anche stabilito l’obbligo di indicare e di pubblicare il Codice identificativo di struttura (Cis) per ogni singola unità ricettiva pubblicizzata. La normativa partirà dal 1 giugno 2020 e per gli inadempienti sono previste sanzioni pecuniarie da un minimo di 500 a un massimo di 3 mila euro. Una battaglia di legalità e trasparenza portata avanti da Federalberghi che da anni denuncia il fenomeno dei turisti «fantasma», non contemplati dalle statistiche ufficiali, gestiti nella maggior parte da Airbnb, il colosso americano dell’house sharing, che è stato più volte accusato dagli albergatori pugliesi di non rispettare le regole di mercato e aggirare sistematicamente gli obblighi fiscali.

(Fonte Baritoday)

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