di Marco Sciddurlo

Come abbiamo avuto modo di scrivere, per evitare che un comune sia costretto a pagare il massimo di ecotassa deve superare la “soglia minima” del 65% di raccolta differenziata e, più alta è la percentuale di rifiuti differenziati, più basso è l’importo fissato dalla Regione per l’ecotassa. Mola, avendo raggiunto nel 2019 una percentuale di raccolta differenziata del 61,61%, quest’anno dovrà pagare il massimo importo previsto per il conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica o in impianti senza recupero di energia, pari ad € 6,196 per ogni tonnellata di rifiuti.

Sul Portale Ambiente della Regione Puglia è possibile leggere i dati della raccolta differenziata per ogni comune della regione. Si tratta di dati inseriti direttamente dai comuni, che poi sono successivamente validati dall’ARPA; solitamente, con la validazione si riduce di un po’ la percentuale effettiva dei rifiuti differenziati; infatti per Mola nel 2019 abbiamo una percentuale pubblicata di 61,92%, mentre l’ARPA validava la percentuale al 61,61% (l’ecotassa si calcola sulla base dei dati validati dell’ARPA).

Ebbene, secondo i dati pubblicati su questo portale regionale, le percentuali di raccolta differenziata a Mola, per i primi sei mesi 2020 sono: 66,68% a gennaio, 66,92% a febbraio, 66,58% a marzo, 70,06% ad aprile (con attività commerciali chiuse), 64,97% a maggio e 64,42% a giugno.

Se consideriamo il totale dei rifiuti di questo semestre (la quantità dei rifiuti prodotta è variabile mese per mese), la percentuale complessiva dei rifiuti differenziati è del 66,81%.

C’è il pericolo che, se la percentuale di raccolta dovesse continuare a scendere, Mola potrebbe non superare la “soglia minima” del 65% annuo.

L’ulteriore calo registrato a giugno è il segnale che c’è qualcosa che non va nel servizio di raccolta rifiuti.

 

 

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