Al margine della nuova piazza del Municipio sorge la chiesetta rupestre in un’area incolta e abbandonata. Il Comune potrebbe acquisirla per recuperare l’antica cappella e per creare parcheggi e verde.

Redazionale

Il sig. Domenico Varrese, ex consigliere comunale, rende noto di aver effettuato la seguente segnalazione al FAI (Fondo Ambiente Italiano) e al Ministero dei Beni Culturali:

“A Mola di Bari c’é una Chiesetta Rupestre, oggi in pieno centro cittadino alle spalle del Municipio, parzialmente affrescata ed in stato di abbandono oltre che alla mercè di vandalismo, che corre il rischio di crollo e che attualmente i ragazzi utilizzano come deposito di bancali da utilizzare a loro piacimento. Tale reperto culturale e storico si trova a ridosso o incorporato ad un antico muro di recinzione, attualmente pericolante ed in parte già crollato, di una vecchia masseria. Tanto si segnala per un autorevole intervento”. 

Bene ha fatto il sig. Varrese ad effettuare la segnalazione, dimostrando attenzione e sensibilità per la nostra storia.

Si tratta di una cappella religiosa che, un tempo, faceva parte di una masseria che sorgeva nella campagna molese, dal significativo valore storico.

Ne abbiamo parlato in un articolo del 23 luglio 2015 del nostro redattore Nicola Bellantuono:

SALVARE DALLE RUSPE LA CAPPELLA DIMENTICATA

Oggi, quel retaggio storico-culturale sopravvive ai margini della nuova piazza realizzata tra il retro del Municipio e la Chiesa del Sacro Cuore, nell’ambito del Piano di Recupero Urbano (PRU) del quartiere “Cozzetto”.

Peraltro, la costruzione vede l’adiacente presenza di un’area incolta e degradata sulla quale, secondo le informazioni da noi ricevute dall’ambito comunale, pende un contenzioso urbanistico per l’utilizzo a fini edificabili.

L’area incolta

La proprietà del suolo è in parte del Comune di Mola ed è poi suddivisa per la restante superficie tra due cooperative edilizie, ciascuna controllata da ingegneri già assessori comunali.

Alla luce dell’esigenza di recuperare la chiesetta rupestre, di dotare la zona di ulteriore verde (magari reintroducendo lo storico agrumeto dell’antica masseria) e della necessità di ampliare l’insufficiente parcheggio perimetrale della nuova piazza, è auspicabile che il Comune intervenga con l’acquisizione dell’intera area, anche tenuto conto dell’eccessiva offerta sul mercato edilizio locale per una popolazione in costante decremento.

L’esterno dell’antica chiesetta rupestre: qui un tempo esisteva un vasto agrumento

La chiesetta è circondata dal degrado e dai rifiuti

L’interno dell’antica chiesetta

 

Un particolare che ha resistito all’incuria del tempo

 

 

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